Golden Goose punta a sbarco a Piazza Affari a giugno

MILANO (Reuters) - Golden Goose ha annunciato ufficialmente l'intenzione di quotarsi alla Borsa di Milano a giugno, in quella che sarà la maggiore Ipo sul mercato italiano da almeno un anno.

Il produttore di sneaker di lusso, valutato 1,3 miliardi di euro quando è stata acquisito da Permira nel 2020, ha specificato che la struttura finale dell'operazione sarà resa nota prima del suo lancio.

"Andare in borsa ci darà innanzitutto la possibilità di accogliere tra di noi investitori di altissimo livello.. e di attrarre talenti", ha detto l'AD Silvio Campara in un'intervista a Reuters.

Secondo i primi dettagli annunciati oggi, l'offerta consisterà nell'emissione di nuove azioni per 100 milioni di euro e nella vendita di azioni esistenti in modo da raggiungere un flottante di almeno il 25% del capitale azionario.

I proventi verranno utilizzati per rafforzare la struttura patrimoniale della società e ridurre il debito.

Fondata a Venezia nel 2000, Golden Goose vuole continuare a focalizzarsi sulle sue sneaker che hanno il logo della stella a cinque punte, ma vuole espandersi nel 'ready to wear' e negli accessori.

"Golden Goose è l'unico brand di sneaker ..che ha il 70% di consumatori donne e questo ci dà una forza potenziale di crescita verso l'accessorio, le borse in prima posizione", ha spiegato Campara aggiungendo che il brand vuole rafforzarsi nei mercati emergenti, dove la popolazione è più giovane.

Negli ultimi quattro anni, Golden Goose ha raddoppiato i suoi punti vendita e il fatturato e ha acquistato alcuni dei suoi fornitori, ha aggiunto l'AD.

Nel 2023 la società ha raggiunto ricavi netti di 587 milioni di euro, in aumento del 18% rispetto all'anno precedente, con un Ebitda adjusted di 200 milioni, +19% su anno.

BofA, J.P. Morgan, Mediobanca e Ubs saranno i joint global coordinator e joint bookrunner dell'Ipo, con Bnp Paribas, Citigroup e UniCredit come joint bookrunner. Lazard è l'adviser finanziario della società.

(Elisa Anzolin, versione italiana Andrea Mandalà, editing Sabina Suzzi)