Greggio, prezzi in rialzo dopo che Putin ha minacciato stop a forniture
LONDRA (Reuters) - Il greggio è in rialzo sulle minacce che la Russia non rispetti i contratti di fornitura di energia, recuperando le perdite registrate a inizio seduta, quando i prezzi sono scesi ai minimi dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina.
Alle 12,07 i futures sul Brent sono in rialzo di 56 centesimi, o lo 0,60%, a 93,39 dollari al barile, dopo aver toccato il minimo dal 18 febbraio a 91,20 dollari.
I futures sul greggio statunitense West Texas Intermediate guadagnano 48 centesimi, lo 0,55%, a 87,36 dollari. In precedenza il benchmark era sceso al minimo di 85,08 dollari, livello più basso dal 26 gennaio.
Il petrolio è rimbalzato dopo che il presidente Vladimir Putin ha detto che la Russia smetterà di fornire gas e petrolio se verranno imposti dei tetti ai prezzi delle risorse energetiche russe.
Gli analisti si aspettano già una stretta sulle forniture di petrolio per l'ultimo trimestre dell'anno.
Nonostante l'incombente carenza di scorte, l'Opec+, ha deciso di tagliare la produzione di 100.000 barili al giorno nel mese di ottobre.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Gianluca Semeraro)