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Italia, Fmi conferma stima crescita 2016/2017 in contesto globale deteriorato

Il numero uno del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde (a sinistra). REUTERS/IMF Staff Photo/Stephen Jaffe/Handout (Reuters)

MILANO (Reuters) - Invariate da ottobre - occasione in cui sono state ritoccate lievemente al rialzo - le prospettive per la congiuntura italiana nel prossimo biennio, a dispetto di uno scenario globale di generalizzato deterioramento. Queste le indicazioni tracciate dall'aggiornamento del rapporto semestrale World Economic Outlook, all'insegna di un cauto pessimismo legato a un clima globale di spiccata incertezza e volatilità. Dopo lo 0,8% con cui dovrebbe essersi concluso il 2015 - proiezione identica a quella di inizio ottobre, da confrontare con lo 0,9% della nota di aggiornamento al Def, cui Matteo Renzi ha già sottratto un decimale a fine dicembre - le indicazioni sono di 1,3% per quest'anno e 1,2% il prossimo. Se in questo caso la forbice sulle stime ufficali si divarica (1,6% in entrambi gli anni l'attesa del governo), si tratta nel caso del Fondo di livelli invariati rispetto al Weo pubblicato il 6 ottobre. Il risultato aumenta indirettamente di significato se si considera che lo stesso Fondo corregge al ribasso le propria attese per il biennio 2016/2017 a livello di economia mondiale, Usa, paesi emergenti e avanzati. L'Italia, su livelli di crescita contenuti, non è naturalmente l'unica a far eccezione: dalla correzione al ribasso è risparmiata infatti l'intera zona euro, con un'attesa addirittura rivista al rialzo per quest'anno (1,7% da 1,6%) e confermata a 1,7% per il prossimo. Quanto ai principali partner dell'unione monetaria, la stima sulla Germania migliora di 0,1% su quest'anno (1,7%) e 0,2% il prossimo (1,7%), peggiora la Francia nel 2016 (-0,2% a 1,3%) e nel 2017 (-0,1% a 1,5%). Decisamente bene la Spagna, per cui la prospettiva migliora di 0,2% quest'anno a 2,7% e di 0,1% il prossimo a 2,3%. L'indicazione sulla crescita globale passa invece da 3,6% a 3,4% per il 2016 e da 3,8% a 3,6% per il 2017. Identica revisione al ribasso sia per i paesi emergenti e in via di sviluppo sia per gli Usa: da 4,5% a 4,3% nel 2016 e da 4,9% a 4,7% nel 2017 i primi, a 2,6% da 2,8% per il biennio nel caso degli Stati Uniti. Si limita invece a una limatura di 0,1% a 2,1% - sia su quest'anno sia sul prossimo - la proiezione per le economie avanzate. Estremamente sintetico, sei pagine in tutto, l'ultimo studio del Fondo è ispirato a un tono di fondo incontestabilmente meno fiducioso dell'ultimo. "I rischi per lo scenario globale restano sbilanciati al ribasso e vanno messi in relazione all'attuale fase di aggiustamento a livello mondiale: un generalizzato rallentamento degli emergenti, il riequilibrio dell'economia cinese, la caduta delle materie prime e il progressivo abbandono di un apolitica monetaria eccezionalmente espansive negli Usa. Se questi ostacoli non veranno affrontati e superati in modo adeguato rischiano di far deragliare il treno della crescita globale" scrive il documento. ((Redazione Milano, reutersitaly@thomsonreuters.com, +39 02 66129854, Reuters messaging: alessia.pe.thomsonreuters.com@reuters.net))Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia