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La fattura elettronica aiuta a limitare l’evasione fiscale?

L’obbligo della fattura elettronica è scattato all’inizio di gennaio 2019 (Getty)
L’obbligo della fattura elettronica è scattato all’inizio di gennaio 2019 (Getty)

Tra gli obiettivi del governo c’è anche quello di combattere l’evasione fiscale. La fattura elettronica è stata introdotta anche con questo scopo. E pare che proprio su questo fronte stia dando i suoi frutti nella lotta all’evasione, almeno leggendo i dati del ministero di Economia e finanza e dell’Agenzia delle entrate, che monitorano l’andamento della e-fattura introdotta all’inizio del 2019.

I problemi iniziali

All’inizio dell’anno, con l’introduzione dell’obbligo della fattura elettronica, si sono registrati anche parecchi disagi. In poco più di due mesi sono stati registrati circa 350 milioni di fatture elettroniche, emesse da quasi 2,7 milioni di professionisti, con una percentuale di scarto del 3,85%. Tra le regioni con il più alto numero di fatture elettroniche emesse si registrano Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna.

Le fatture tra imprese

Nell’ambito delle fatturazioni tra imprese (b2b), lo scorso anno si è registrata una base imponibile di 560 miliardi di euro. Mentre per quanto riguarda le fatturazioni verso la pubblica amministrazione, si parla di 28,5 milioni di fatture gestite in tutto l’anno per circa 25mila amministrazione coinvolte.

La lotta all’evasione

Il risultato più apprezzabile resta quella della lotta all’evasione e alle frodi. Tramite procedure di incrocio dei dati permesse delle tecnologie della fattura elettronica e grazie alle analisi del rischio, sempre nei primi due mesi di funzionamento della misura, è stato svelato un articolato sistema di frodi basato su false fatturazioni tra società cartiere, e sono così stati bloccati all’incirca 688 milioni di euro in falsi crediti Iva. L’Agenzia delle entrate è riuscita ad intercettare un numero di acquisti fittizi pari a 3,2 miliardi di euro.

Più soldi incassati dallo Stato

Lo Stato ha incassato nel 2018 circa 16,2 miliardi di euro dai controlli fiscali, l11% in più rispetto all’anno precedente. A questi vanno aggiunti anche 3 miliardi di entrate straordinarie derivanti dalla chiusura delle liti col fisco, dalla rottamazione e da versamenti volontari.

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