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Il petrolio frena le Borse, ma non Milano. Pesanti Saipem e MPS

Anche la giornata odierna è stata archiviata con il segno più dalla piazza azionaria giapponese che ha guadagnato terreno per la terza sessione consecutiva. L'indice Nikkei 225 dopo una partenza in calo è riuscito ad invertire la rotta e terminare le contrattazioni in progresso dello 0,15%, snobbando la negativa chiusura di ieri a Wall Street.

La debolezza continua a dominare la scena sulle Borse europee che sin dalle prime battute si sono posizionate al di sotto della parità. Il Ftse100 arretra dello 0,66%, seguito dal Dax30 e dal Cac40 che scendono rispettivamente dello 0,52% e dello 0,42%.

Sul fronte macro è stato diffuso in Germania il dato relativo alla fiducia dei consumatori di novembre che ha segnato il terzo ribasso mensile consecutivo, con una rilevazione pari a 9,7 punti rispetto ai 10 punti di ottobre, deludendo le attese del mercato che puntava ad una conferma della lettura precedente.
In Francia la fiducia dei consumatori è salita da 97 a 98 punti, rispettando le previsioni degli analisti.

A frenare i mercati è intanto la debolezza del petrolio che ieri ha chiuso appena sotto quota 50 dollari al barile e oggi sta continuando a perdere terreno scendendo poco oltre i 49,5 dollari. A pesare sulle quotazioni è l'attesa per un aumento delle scorte strategiche Usa, ma anche i numerosi dubbi sulla concreta applicazione dell'accordo di Algeri relativamente ad un taglio della produzione da parte dei Paesi Opec.

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Sale in controtendenza Piazza Affari che è l'unica a muoversi in positivo in Europa, con il Ftse Mib poco oltre i 17.250 punti, in rialzo dello 0,2%.
Recuperano i bancari con Banca Popolare dell'Emilia Romagna e Banco Popolare (Amsterdam: PB8.AS - notizie) in ascesa dell'1,5% entrambi, seguiti da Ubi Banca (Amsterdam: UF8.AS - notizie) e Banca Popolare di Milano (Milano: PMI.MI - notizie) che avanzano di poco più dell'1%, mentre Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) sale dello 0,66%, lasciando più indietro Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) e Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) che mostrano entrambi un vantaggio dello 0,35%.

L'unica eccezione negativa è Banca Monte Paschi che è ancora sospesa per eccesso di ribasso dopo aver segnato un ultimo prezzo a 0,2677 euro, con un affondo di oltre il 9%. A pesare sull'andamento del titolo sono i dubbi relativi all'aumento di capitale e in particolare all'effettiva possibilità di raccogliere sul mercato 5 miliardi di euro.

Spunti positivi per gli assicurativi che vedono Unipol (Dusseldorf: 18319160.DU - notizie) e UnipolSai (Amsterdam: UQ8.AS - notizie) in corsa del 3,83% e del 2,31%, mentre è più cauto Generali (EUREX: 566030.EX - notizie) che si accontenta di un rialzo dello 0,66%.

Bene Fca che avanza del 2,52% all'indomani dei conti del terzo trimestre, accolti con favore dalle banche d'affari.

Sotto pressione Saipem (Londra: 0NWY.L - notizie) che lascia sul parterre oltre il 6% del suo valore dopo che il gruppo ha chiuso i primi nove mesi dell'anno con rivavi in flessione del 6,6% a 7,89 miliardi di euro, a fronte di una perdita netta in peggioramento da 886 milioni a 1,93 miliardi.

Sul fronte macro Usa oggi sarà diffuso l'indice settimanale relativo alle richieste di mutui ipotecari, oltre all'indice PMI servizi di settembre nella versione preliminare. Per le vendite di nuove case a settembre si prevede un lieve rialzo da 609mila a 610mila unità.

Prima dell'avvio degli scambi saranno resi noti i risultati trimestrali di Boeing (NYSE: BA - notizie) e di Coca-Cola per i quali si stima un utile per azione rispettivamente a 2,6 e a 0,48 dollari, mentre per Biogen (NasdaqGS: BIIB - notizie) le stime parlano di un eps di 5,01 dollari.
A mercati chiusi l'attenzione si sposterà sui numeri di Tesla Motors (Xetra: A1CX3T - notizie) e di Texas Instruments (Sao Paolo: TEXA34F.SA - notizie) che dovrebbero consegnare un utile per azione rispettivamente di 0,07 e di 0,86 dollari, mentre per Groupon (NasdaqGS: GRPN - notizie) si prevede una perdita per azione di 2 cents.

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