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Il progetto di una rete unica europea spinge il comparto tlc

Le (Parigi: FR0000072399 - notizie) maggiori compagnie Ue puntano a rete paneuropea. Secondo il Financial Times, i grandi gruppi europei delle telecomunicazioni stanno discutendo la possibilità di creare una rete infrastrutturale pan-europea in modo da unire i mercati nazionali del continente, seguendo così l'impulso arrivato da Bruxelles a "considerare opzioni radicali".

L'idea è emersa in un incontro riservato tra il commissario Ue alla concorrenza, Joaquin Almunia, e i manager dei maggiori gruppi di tlc, compresi Deutsche Telecom, France Telecom (Other OTC: FNCTF - notizie) , Telecom Italia (Milano: TIT.MI - notizie) e Telefonica. Secondo il FT, che cita fonti vicine alla discussione, i membri delle società hanno lasciato la riunione con l'intento di esplorare l'idea.

"Gli operatori hanno espresso un profondo senso di frustrazione e hanno concordato di portare idee costruttive su come un mercato europeo potrebbe funzionare", ha detto una persona vicina ai colloqui. Le obiezioni, ha aggiunto, non verranno dall'Europa, ma verranno dai regolatori nazionali.

Il progetto risponde alla "frustrazione" avvertita dagli operatori poiché la frammentazione del mercato europeo ha finora impedito la concorrenza. Almunia, sempre contrario a fusioni a livello nazionale che riducano la competitività, è favorevole invece a una maggiore apertura al di là dei confini nazionali che aiuti a costruire un mercato unico europeo.

Per il quotidiano finanziario una rete unificata avvicinerebbe il mercato europeo al modello Usa (3/4 grandi operatori) e a quello cinese dove ci sono solo tre o quattro grandi operatori, e porterebbe vantaggi ai consumatori fissando tariffe uniche per i servizi in tutta Europea.

Naturalmente si tratta di un tema complesso che potrebbe essere discusso a lungo. In ogni caso il consolidamento per gli analisti di Intermonte porterebbe benefici nei singoli mercati, a patto che non vengano imposte condizioni troppo gravose dal regolatore. "Le ipotesi speculative potrebbero sostenere i prezzi dei principali titoli del settore" che allo Stoxx di riferimento oggi segna un +1,43%. Telecom Italia (+2,73% a 0,7145 euro a Piazza Affari) è coperta dalla sim con un rating outperform.

"E' la prima volta che viene discusso questo scenario in Europa", osservano anche gli analisti di Banca Akros, ricordando che invece del consolidamento del settore tlc si è parlato per lungo tempo ma fino ad ora non si è avuta alcuna operazione di fusione importante . E cmunque si è discusso di una fusione tra gli operatori non tra la sola infrastruttura.

In ogni caso per gli analisti di Banca Akros un'aggregazione effettiva dell'infrastruttura della linea fissa di un Paese in un'unica società difficilmente può fornire importanti sinergie operative a causa delle peculiarità locali delle attività interessate. Peraltro, i benefici potrebbero essere ottenuti dalle economie per l'acquisto di attrezzature comuni.

Inoltre, dal punto di vista del regolatore, l'integrazione farebbe accelerare gli investimenti nella rete di nuova generazione. "La creazione di valore deriverebbe dall’ingegneria finanziaria o dal miglioramento delle condizioni normative, ovvero più alte commissioni ULL (Unbundling Local Loop, accesso disaggregato alla rete locale, ndr)", indicano gli analisti della banca, segnalando che l'operatore più avanzato in questo scenario è Telecom Italia dopo i diversi mesi di discussione con il regolatore per uno spin off della rete.

Quindi, "anche se questo progetto sembra ancora in una fase embrionale, è potenzialmente positivo per la rete fissa degli operatori storici e, in particolare, per Telecom Italia" che parte avvantaggiata.