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Qual'era la scadenza per l'Imu e la Tasi?

Domanda:

A inizio giugno ho telefonato all'ufficio del mio comune di residenza per chiedere informazioni sul pagamento di IMU e Tasi. la risposta è stata che non si pagava l'acconto per entrambi dato che la giunta comunale avrebbe deliberato le aliquote solo a luglio. Il 17 luglio sono state deliberate le aliquote. Da un'ennesima telefonata in comune mi viene detto che avrei invece dovuto pagare l'IMU. Considerato che le aliquote sono state deliberate solo dopo la scadenza è logico che io debba pagare un sovrapprezzo per il ravvedimento operoso?

Risposta dell'esperto:

Sembrerebbe che la risposta dell’ufficio comunale, così riportata, abbia dato luogo ad un malinteso. Infatti, corrisponde al vero che al 16 giugno in genere si sarebbe potuto non pagare l’acconto IMU e la Tasi, ma ciò in quanto era stata data facoltà ai comuni, visto la situazione di incertezza normativa relativa ai tributi comunali, di stabilire un termine ragionevole, individuato in un mese e quindi entro il 16 luglio, entro cui i cittadini potevano pagare i tributi IMU e Tasi senza sanzioni e interessi (Ris. N.1 MEF del 23 giugno 2014), così come previsto dallo Statuto del contribuente in presenza di obiettive condizioni di incertezza sull’ambito di applicazione delle norme tributarie.

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Tuttavia, al 16 luglio al più tardi, anche in assenza di delibera del comune sulle nuove aliquote, si sarebbe dovuto pagare l’acconto IMU sulla base delle aliquote in vigore nel 2013, salvo conguagli in occasione del saldo. Pertanto in caso di omesso od insufficiente versamento, ad oggi il ravvedimento operoso è dovuto.

Per quanto riguarda la Tasi, invece, occorreva aspettare la determinazione dell’aliquota, essendo il primo anno di applicazione dell’imposta. Ricordiamo a beneficio di tutti i lettori che, nei molti comuni che non avevano deciso per tempo l’aliquota, la scadenza per il pagamento della Tasi, se deliberata, è per il prossimo 16 ottobre.