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RES PUBLICA - I due fronti di Renzi: esteri e conti pubblici

ROMA, 21 agosto (Reuters) - La visita di Matteo Renzi ieri in Iraq è stato il primo vero atto da presidente di turno dell'Unione europea. Sintomatico è che si sia trattato di un atto di politica estera. Renzi si è presentato a luglio in Europa chiedendo la poltrona di Alto commissario per gli Affari esteri per Federica Mogherini. Affermare la legittimità dell'Italia per quella poltrona vuol dire rafforzare la posizione di Roma a Bruxelles a 360 gradi, questioni economiche comprese, visto poi che la Mogherini agli Esteri aprirebbe la strada a un socialista francese agli Affari economici. Per questo la Mogherini stessa, in una intevista a Repubblica, parla di un vero puzzle ad incastri nella partita delle nomine Ue, ma aggiunge anche di non avere visto "oppositori" alla sua nomina. Eppure il quotidiano tedesco Welt proprio ieri lanciava per gli Esteri una candidatura berlinese e ha scritto che la Mogherini "non ha la statura". Ultime baruffe tattiche? Il quotidiano del Pd Europa non ha dubbi e scrive che la candidatura italiana "si è rafforzata". Vedremo al Consiglio Ue del 30 agosto. Il secondo fronte di Renzi è tutto interno, sulla questione dei conti pubblici. Il comunicato del Tesoro di ieri a tarda sera, con l'annuncio dello spostamento della nota di aggiornamento al Def dal 20 settembre al 1° ottobre per tenere conto dei nuovi calcoli dell'Istat, vuol dire che il Pil sarà stimato con i nuovi criteri europei Esa 2010. Secondo alcuni osservatori questo potrebbe accrescerlo fino a due punti percentuali rispetto ad oggi (circa 32 miliardi) con riflessi diretti sul deficit/Pil e debito/Pil. L'agosto iniziato con la gelata della recessione potrebbe concludersi con il pallido tepore del "ricalcolo".