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Vacanze da incubo, boom di richieste di rimborso. Ecco i motivi

(Getty)
(Getty)

Si lavora tutto l’anno in attesa di godersi il sole e la spiaggia durante la tanto agognate vacanze estive. Può capitare, a dire il vero almeno una volta è successo a tutti, che qualcosa in vacanza vada storto. Le richieste di rimborso sono lievitate, dell’85 per cento negli ultimi sei anni.

I dati

I turisti si sono fatti furbi. Chi ha prenotato sul web una camera vista mare e poi si ritrova a dormire con di fronte un muro può farsi risarcire. Assoturista, ente che da dieci anni si occupa di vacanze, stima che in Italia i rimborsi per i viaggi rovinati negli ultimi sei anni sono aumentati dell’85 per cento. Per la precisione, del 17 per cento ogni dodici mesi.

I casi

Con le prenotazioni online, il turista può trovarsi in una struttura molto diversa rispetto alle foto del sito. Nella migliore delle ipotesi si deve fare i conti con qualche arredo fatiscente, ma ci sono anche casi in cui la camera prenotata – e pure pagata – non sia neanche disponibile o si debba pagare di più.

I rimborsi

Per sperare di poter ottenere un rimborso occorre che tutto sia documentato. Per una settimana si possono avere indietro dino a 600 euro, spiegano da Assoturista. In generale, fino al 30 per cento del prezzo pagato è rimborsato.

Se la compagnia di viaggio non riconsegna i bagagli entro 21 giorni, si possono chiedere fino a 1.200 euro di indennizzo (LaPresse)
Se la compagnia di viaggio non riconsegna i bagagli entro 21 giorni, si possono chiedere fino a 1.200 euro di indennizzo (LaPresse)

La documentazione necessaria

I motivi per chiedere un indennizzo possono essere diversi. Hotel inospitali e fatiscenti, appartamenti privati sporchi e disservizi nei villaggi. Le possibilità di riavere una parte dei soldi spesi per la vacanza che doveva essere da sogno aumentano se si allega alla domanda una documentazione fotografica che attesti quello che non funziona. Il 67 per cento dei ricorrenti si dimentica di fare foto.

Per chi vola in aereo

Se la compagnia di viaggio non riconsegna i bagagli entro 21 giorni, si possono chiedere fino a 1.200 euro di indennizzo. Su eventuali ritardi o cancellazione dei voli, invece, vale la normativa europea. Solo il 42 per cento degli italiani presenta un reclamo in aeroporto. Le compagnie aeree ringraziano e ci guadagnano. Almeno fino ad ora.

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