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Wirecard, miliardi scomparsi non sono mai esistiti, ritira bilanci 2019

Logo di Wirecard in uno stand della fiera Gamescom a Colonia

di Edward Taylor e John O'Donnell e Neil Jerome Morales

FRANCOFORTE / MANILA (Reuters) - Wirecard ha comunicato che la somma da 1,9 miliardi di euro assente dai suoi conti probabilmente non è mai esistita e sta ora studiando la vendita o la chiusura di alcune delle sue attività, per evitare un'imminente contrazione della liquidità.

La società, che processa pagamenti per aziende del calibro di Visa e Mastercard ha perso miliardi di euro in termini di valore di mercato negli ultimi giorni dopo essere stata tra i titoli di punta della borsa tedesca e oggi ha iniziato a scambiare sull'indice di Francoforte in ribasso del 40%.

Wirecard sta cercando disperatamente di rafforzare le sue finanze e ha assunto la banca d'investimento Houlihan Lokey per cercare un accordo con i creditori, dopo aver subito venerdì un taglio del suo rating di credito a 'junk' da parte dell'agenzia Moody's.

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In un comunicato pubblicato oggi, Wirecard ha ritirato anche le relazioni finanziarie per il 2019, affermando che sta esaminando tagli dei costi per far fronte alla crisi, che ha travolto l'azienda al centro di una storia di successo relativamente rara del settore tech tedesco.

"Il consiglio d'amministrazione di Wirecard determina ... che c'è la prevalente probabilità che la somma di 1,9 miliardi di euro nei bilanci dei conti fiduciari della banca non esista", si legge nel comunicato.

L'annuncio di Wirecard giunge dopo le dimissioni da parte dell'ex AD Markus Braun, sostituito da James Freis, ex responsabile della compliance presso la borsa di Francoforte.

EY non ha certificato l'approvazione del bilancio del 2019, non essendo in grado di confermare l'esistenza di 1,9 miliardi di euro nei saldi di cassa nei conti fiduciari, una somma pari a circa un quarto del bilancio dell'azienda.

La società è da tempo sotto attento scrutinio, da quando un informatore ha suggerito che il successo dell'azienda era dovuto in parte a una serie di false transazioni. Le accuse sono poi culminante nella ricerca della liquidità mancante, finita in un vicolo cieco nelle Filippine.

La banca centrale delle Filippine ha detto di non aver rilevato l'ingresso della somma nel paese, dopo che Bank of the Philippine Islands (BPI) e BDO Unibank hanno affermato che i documenti che stabilivano il deposito di fondi Wirecard presso le due banche erano dei falsi. Entrambe hanno confermato che Wirecard non figura tra i loro clienti.

La società di Monaco è da tempo acclamata come una storia tedesca di successo, nel fintech, guadagnandosi nel 2018 un posto nell'indice blue-chip DAX. Secondo gli analisti di Mirabaud, la partecipazione al DAX è ora assolutamente inappropriata e andrebbe rivista.

Si teme che lo scandalo in costante evoluzione danneggerà la reputazione della Germania e Fabio De Masi, un avvocato presso il Bundestag, ha detto che l'autorità tedesca di regolamentazione dei mercati, Bafin, è venuta meno ai suoi doveri.

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(Tradotto da Redazione Danzica, in Redazione a Milano Gianluca Semeraro, enrico.sciacovelli@thomsonreuters.com,+4858775278)