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Zona euro, cresce disavanzo commerciale febbraio su import energia

Il logo della Banca centrale europea a Francoforte, in Germania

BRUXELLES (Reuters) - La bilancia commerciale della zona euro ha registrato un deficit per il quarto mese consecutivo a febbraio, con l'aumento dei prezzi energetici che ha spinto in rialzo il valore delle importazioni di energia.

L'ufficio statistico dell'Unione europea, Eurostat, ha reso noto che il disavanzo commerciale dei 19 paesi che condividono l'euro si è attestato a 7,6 miliardi di euro, in contrasto con un surplus di 23,6 miliardi di euro a febbraio 2021.

I pagamenti per le importazioni sono balzati del 38,8% su base annua, mentre i ricavi dalle esportazioni sono cresciuti solo del 17,0%.

La bilancia commerciale della zona euro è raramente in deficit, ma si tratta del quarto rosso consecutivo, anche se nettamente inferiore al dato di gennaio pari a 27,2 miliardi di euro.

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Prima di novembre, la zona euro aveva precedentemente registrato un disavanzo a gennaio 2014, e l'ultima volta che il deficit si è esteso per più di un singolo mese è stata nel 2011.

I dati per l'intera Unione europea hanno mostrato che il costo delle importazioni di energia è più che raddoppiato a gennaio e febbraio rispetto a un anno prima, con aumenti marcati anche per le importazioni di prodotti alimentari e bevande, materie prime, prodotti chimici e macchinari.

Il deficit commerciale Ue con la Russia, importante fornitore energetico, è più che triplicato a 25,2 miliardi di euro, mentre il disavanzo con la Norvegia è cresciuto da soli 0,1 miliardi di euro nel 2021 a 10,7 miliardi di euro a gennaio e febbraio. Anche il deficit con la Cina è quasi raddoppiato, a circa 60 miliardi di euro, e si è ampliato anche con India, Giappone e Corea del Sud.

L'Unione europea ha mantenuto surplus commerciali con Stati Uniti, Gran Bretagna e Svizzera.

Anche al netto delle variazioni stagionali, il saldo della zona euro è risultato in deficit per il quinto mese consecutivo, registrando 9,4 miliardi di euro a febbraio ed estendendo il disavanzo di gennaio a 7,7 miliardi di euro.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Francesca Piscioneri)