Dieselgate: FCA ha violato le norme sulle emissioni, secondo EPA. Marchionne nega tutto

FCA come Volkswagen? Partita la procedura per la violazione delle emissioni. Brutta notizia per la Fiat Chrysler Automobiles: l’agenzia di protezione ambientale USA ha accusato la casa italo-americana di aver violato le norme sulle emissioni, usando un software illegale – esattamente come nel caso Volkswagen. FCA rischia ora una multa salata. Tuttavia Sergio Marchionne si oppone in modo netto alla versione dell’EPA. (GETTY)

Nega tutto. Marchionne nega tutto e dichiara sdrammatizzando: “chi ci paragona alla Volskwagen fuma qualcosa di illegale”. Più seriamente, commenta poi che l’azienda (FCA US, per la precisione) “non ha commesso nulla di illegale” e che la casa “stava collaborando con l’EPA da più di un anno” (GETTY)

Cosa viene contestato a FCA? EPA sostiene che FCA avrebbe installato senza notificarlo un software sui motori diesel da 3000 cc venduti negli Stati Uniti. Tale dispositivo sarebbe servito a nascondere le reali emissioni di questi motori. La violazione riguarda 104.000 veicoli. Nella foto l’amministratrice dell’EPA Gina McCarthy (GETTY)

La tempistica. Marchionne ha quindi parlato di una strana coincidenza. “È molto strano che l’annuncio pubblico sia stato dato la settimana precedente alla fine del mandato di Barack Obama”. (GETTY)

I modelli coinvolti. I modelli oggetto delle accuse di EPA sono le Dodge RAM 1500 vendute tra il 2014 e il 2016… (GETTY)

I modelli coinvolti… e le Jeep Grand Cherokee, anch’esse prodotte e vendute negli Stati Uniti tra il 2014 e il 2016… (GETTY)

Si prospetta una multa salata Se FCA non riuscirà a dimostrare la propria innocenza, ci sarà una grossa multa, pari a circa 4,63 miliardi di dollari (cioè 44.539 dollari a veicolo). Le parti di software contestate sono 8 in totale. (GETTY)

Un situazione non facile Immediato il calo in borsa (a Piazza Affari come a Wall Street) per tutti i titoli legati a FCA (compresi Exor e Ferrari). Gli esperti ritengono che la situazione sia peggiore rispetto a quella di Volkswagen: FCA ha un indebitamento elevato e sarebbe in difficoltà dovesse aver bisogno della liquidità necessaria per pagare eventuali sanzioni. Un brusco risveglio dopo l’idillio del periodo Obama – quando Marchionne salvò Chrysler dal fallimento. (AP)

La nota di FCA US, in risposta. “I nostri sistemi di controllo delle emissioni rispettino le normative applicabili. La società intende collaborare con la nuova Amministrazione Trump per presentare i propri argomenti e risolvere la questione in modo corretto ed equo, rassicurando l'Epa e i clienti di Fca Us sul fatto che i veicoli diesel della società rispettano tutte le normative applicabili”. (GETTY)

Lo scandalo Dieselgate continua Volkswagen, prima grande casa coinvolta nello scandalo, ha pagato e dovrà pagare sanzioni e risarcimenti per un totale di oltre 21,8 miliardi di dollari. Recentemente ha raggiunto l’accordo di patteggiamento per chiudere le pendenze civili e penali. (GETTY)