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Banche, Visco: richieste capitale tengano conto di effetti su credito

Un trader al lavoro in una banca italiana. REUTERS/Stefano Rellandini

ROMA (Reuters) - Nel definire i requisiti patrimoniali occorre dare alle banche sottoposte alla nuova vigilanza unica europea "regole certe" e valutare "con attenzione" gli effetti che ulteriori richieste di capitale potrebbero avere sull'offerta complessiva di credito all'economia.

Lo dice il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, facendo il punto sullo Srep, il processo di revisione e valutazione prudenziale appena concluso dalla Bce e che ha avuto un esito sfavorevole per Banca Mps.

Anticipando il Rapporto sulla stabilità finanziaria che sarà pubblicato a fine aprile, il numero uno di Via Nazionale sottolinea che "il miglioramento delle condizioni di fondo dell'economia e dei mercati, cui hanno contribuito in misura determinante gli interventi dell'Eurosistema, si sta riflettendo positivamente sulle condizioni delle banche".

"I bilanci bancari continuano a risentire, tuttavia, della protratta debolezza dell'attività economica, che pesa sulla qualità del credito e sulla profittabilità degli intermediari", prosegue Visco nel corso di un'audizione in Senato.

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Il governatore analizza in dettaglio il nuovo Meccanismo di risoluzione unico (Srm) europeo, che impedisce di salvare una banca senza il "sacrificio significativo dei suoi creditori".

"La clientela, specie quella meno in grado di selezionare correttamente i rischi, va resa pienamente consapevole del fatto che potrebbe dover contribuire al risanamento di una banca anche nel caso in cui investa in strumenti finanziari diversi dalle azioni".

Per rendere possibile la risoluzione di intermediari molto grandi e complessi, prosegue il governatore, "sarà necessario dotare il Fondo di risoluzione unico di un adeguato backstop pubblico europeo, attivabile in breve tempo".

"Le risorse comuni eventualmente anticipate al Fondo dovranno essere comunque recuperate ex post a carico degli intermediari, coerentemente con un quadro normativo che ha l'obiettivo di attribuire al settore privato l'onere di sostenere i costi delle crisi".

Visco lamenta il lento processo di recepimento in Italia delle direttive europee sulla vigilanza unica, che invece "sarebbe stato essenziale" in questa fase di transizione verso il nuovo assetto di regole e controlli".

"Lunghi tempi per la trasposizione delle regole europee nell'ordinamento nazionale ostacolano l'impegno e la partecipazione attiva del nostro Paese al processo di integrazione finanziaria europea; possono incidere sulla stessa credibilità della nostra azione, soprattutto ora che il confronto con gli altri sistemi europei diventa serrato; spesso espongono il Paese a procedure di infrazione", conclude il governatore della Banca d'Italia.

(Giuseppe Fonte)

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