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ULTIM'ORA-MEDIO ORIENTE: Cooperante agenzia belga e suo figlio uccisi in raid Israele a Gaza

Palestinesi ispezionano il luogo di un attacco israeliano contro una casa a Rafah

(Reuters) - Di seguito gli aggiornamenti sul conflitto in corso in Medio Oriente:

16,20 - Un operatore umanitario che faceva parte degli interventi di aiuto del Belgio nella Striscia di Gaza è morto in un attacco israeliano, ha dichiarato il governo belga, aggiungendo di aver convocato l'ambasciatore israeliano per l'accaduto.

La ministra belga dello Sviluppo Caroline Gennez ha dichiarato che Abdallah Nabhan, 33 anni, e suo figlio di 7 anni sono morti dopo un bombardamento dell'esercito israeliano nella parte orientale della città meridionale di Rafah.

Nabhan, la cui nazionalità non è stata resa nota, lavorava per l'agenzia belga Enabel, assistendo piccole imprese.

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"Convocherò l'ambasciatore israeliano per condannare questo atto inaccettabile e chiedere spiegazioni", ha dichiarato la ministra degli Affari esteri belga Hadja Lahbib in un post su X.

Secondo il governo belga, almeno sette persone sono state uccise dall'attacco a un edificio che ospitava circa 25 persone, tra cui sfollati provenienti da altre zone della Striscia di Gaza.

15,30 - Gli Stati Uniti e altri 17 Paesi hanno lanciato un appello affinché Hamas rilasci gli ostaggi malati, anziani e feriti nel tentativo di porre fine alla situazione di crisi a Gaza.

"Chiediamo il rilascio immediato di tutti gli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza da oltre 200 giorni", si legge in una dichiarazione dei Paesi, in quella che un alto funzionario statunitense ha definito una straordinaria dimostrazione di unanimità.

Tutti i 18 Paesi hanno cittadini detenuti da Hamas, sei mesi dopo che il gruppo militante palestinese ha lanciato l'assalto del 7 ottobre contro il sud di Israele, uccidendo 1.200 persone.

I firmatari sono i leader di Stati Uniti, Argentina, Austria, Brasile, Bulgaria, Canada, Colombia, Danimarca, Francia, Germania, Ungheria, Polonia, Portogallo, Romania, Serbia, Spagna, Thailandia e Gran Bretagna.

"Sottolineiamo che l'accordo proposto per il rilascio degli ostaggi porterebbe a un cessate il fuoco immediato e prolungato a Gaza, che faciliterebbe la fornitura di ulteriore assistenza umanitaria necessaria in tutta Gaza e porterebbe alla fine effettiva delle ostilità", si legge nella dichiarazione.

Un alto funzionario degli Stati Uniti, informando i giornalisti in merito alla notizia, ha detto che ci sono segnali che indicano la possibilità di un accordo sulla crisi degli ostaggi, ma che non è del tutto fiducioso.

Non si è dilungato, ma ha detto che la soluzione dipende da "una persona", il leader di Hamas, Yahya Sinwar.

(Tradotto da redazione Danzica, editing redazione Milano/Roma)