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Bond oggi: scoppia la “t.v.” mania. Il punto sui più scambiati

Vale (Swiss: VALE.SW - notizie) la pena parlarne perché l’attenzione rivolta dagli investitori nei confronti dei tassi variabili comincia ad andare in ebollizione. Ieri su Tlx le emissioni in euro di tale tipo hanno dominato la scena, con un numero di contratti di tutto rilievo. Effetto indiretto da rialzo dei rendimenti dei decennali di Treasury e Bund? Forse sì, sebbene da tempo tale categoria di obbligazioni assorba una rilevante quota degli scambi. E’ il caso quindi di analizzare quelle con maggiore “appeal” e come tali in testa alla classifica delle compravendite.

Il misto sta per diventare frn

Un fixed floater scadenza 2023 di Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) guida la lista. Attualmente è ancora un tasso fisso al 2% fino al 30/9/2018, quando si trasformerà in variabile indicizzato Euribor 3 mesi + 0,70% (Isin IT0005199267 - lotto 1.000 euro): quota sui 100,36, ma non si esclude di poterlo acquistare nel medio termine sulla pari, dove quotava a gennaio. Poiché ci si avvicina al cambio di struttura è probabile una mini correzione, soprattutto se l’Euribor stentasse a tornare sul segno positivo.

Il Tier 2 si sgonfia un po’

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Di (KSE: 003160.KS - notizie) nuovo di Unicredit ed è una vecchia conoscenza per i nostri lettori, avendone già scritto più volte in passato. Da oltre 103 di fine febbraio è sceso sui 101,7: questo subordinato Tier 2 scadenza 2025 (Isin IT0005087116 – lotto 10.000 euro) riconosce l’Euribor a 3 mesi + 2,75%. Di tutti è quello con yield più elevato (2,10%) e ormai ha assunto un ruolo anche di strumento da trading a basso rischio per chi opera con elevati importi. Sui 101-101,5 ha un “fair price” da seguire con attenzione.

Il Banco Bpm sotto la pari

Sarà un tasso variabile “flat”, cioè indicizzato Euribor a 3 mesi senza spread aggiuntivo, ma con cap al 4%, quello che diventerà dal 29/4/2018 il Banco Bpm 2021 t.v. (Isin IT0005158677 – lotto 1.000 euro). Fino ad allora riconoscerà un fisso al 2,5%. La struttura penalizza la quotazione sul secondario, dove si muove fra 96 e 97 euro, ed è inevitabile che sia così, considerando che con un Euribor negativo le prospettive di medio termine sono magrissime. Meglio attendere quindi evoluzioni sul fronte tassi per prendere posizione.

E’ il più caro di tutti

Un altro Tier 2, questa volta di Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) , è assai scambiato sul mercato, attento alle sue oscillazioni: si tratta del subordinato Tier 2 scadenza 2022 (Isin IT0005118838 – lotto 1.000 euro), indicizzato Euribor 3 mesi + 2,37%. Risulta il più caro del gruppo, quotando sui 103,8, conseguenza di vari fattori dovuti anche alla solidità dell’emittente. Il rendimento lordo in corso si aggira sull’1,08%, ma il grafico fa sperare in un ritorno sui 103.

Un Banca Imi che quota sui 97

Paga il 2% fino al 20/1/2019 ma poi si trasformerà in un indicizzato al tasso euroswap a 10 anni (oggi all’1,14%), con valore minimo dello 0,50%, il Banca Imi Fixed Floater 2026 (Isin IT0005139966 – lotto 1.000 euro), che quota sui 96,7. In previsione potrebbe rivelarsi più interessante rispetto ai precedenti perché la curva degli swap – essendo riferita alle lunghe scadenze – riconosce tassi più alti. Non sono molti fra l’altro i bond di questo tipo presenti sul mercato.

Poco yield ma adatti alla fase attuale

I rendimenti dei tassi variabili risultano ancora modesti, ma in una strategia di riduzione delle “duration” di qualsiasi portafoglio la loro presenza sta diventando fondamentale, sebbene occorra non esagerare. La costruzione di un pacchetto di strutture diverse è comunque la risposta migliore per affrontare le incertezze di un mondo obbligazionario in piena evoluzione.

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