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Borsa Italiana, sindacati indicano alta adesione a primo sciopero storia gruppo

Sindacalisti davanti alla sede della Borsa di Milano in occasione del primo sciopero di Borsa Italiana

MILANO (Reuters) - L'adesione allo sciopero di due ore dei dipendenti di Borsa Italiana, il primo nella storia di Piazza Affari, è stata alta, secondo quanto riportano le Rsa, anche se per avere dati più precisi bisognerà attendere alcuni giorni, anche perché molti lavoratori sono in smart working.

Tuttavia, per dare un'idea di quali possono essere le percentuali della mobilitazione di oggi - che prevedeva due ore di sciopero a partire dalle 15,30 fino a fine turno - ci sono i dati dell'assemblea di ieri in videoconferenza "che ha visto una partecipazione di 400 su 700 colleghi, dai quali vanno esclusi i dirigenti che sono oltre un centinaio. Pertanto si può dire che anche oggi l'adesione è stata molto sentita in tutte le aziende del gruppo", sottolinea George Spina, di Rsa Borsa Italiana dove lavorano circa 300 dipendenti del gruppo.

Proprio di fronte alla sede di Borsa Italiana a Piazza Affari, oggi c'era un presidio di lavoratori, rappresentanti delle Rsa e sindacalisti, circa 50-60 persone, con vari striscioni e bandiere.

La partecipazione è stata "molto sentita" anche in Mts (150 dipendenti) e Monte Titoli, la società che gestisce il debito pubblico italiano. "Ci sono uffici che stanno scioperando integralmente: uffici operativi, di tecnologia, di legal finance e di supporto", aggiunge Giovanni Costantini, di Rsa Monte Titoli.

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"A noi l'adesione sembra alta: ci sono persone in trasferta a Francoforte che hanno annunciato che sciopereranno da dove si trovano", aggiunge.

La protesta non sta creando problemi alla funzionalità e al trading a Piazza Affari e sul mercato obbligazionario, come annunciato ieri da Euronext, che ha rilevato il gruppo ad aprile 2021. I sistemi di Borsa Italiana sono automatizzati e si muovono tutti su un'unica piattaforma di trading di gruppo, Euronext Optiq, e ci sono i soliti presidi attivi per qualsiasi emergenza.

"Ovviamente si tratta di uno sciopero simbolico perché non vogliamo creare disagio ai cittadini e alla comunità finanziaria ma non possiamo andare avanti in questo modo", aggiunge il rappresentante sindacale di Monte Titoli.

Stamani il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, intervistato al Giornale Radio Rai, ha ribadito i quattro motivi alla base della protesta dei sindacati. "Primo: c’è il rischio di licenziamenti che contrasteremo con ogni mezzo. Secondo: mancati aumenti degli stipendi previsti dal contratto nazionale. Terzo: un disagio profondo per un'organizzazione del lavoro che non funziona. E poi il quarto motivo, quello politico, più importante: c’è una perdita di autonomia direzionale, e quindi anche strategica, delle società italiane del gruppo, con uno spostamento dei ruoli apicali dell'azienda verso l'estero".

I sindacati puntano a una ripresa del tavolo negoziale con l'azienda francese, non prima del 3 luglio, quando il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha convocato le sigle sindacali.

(Giancarlo Navach, editing Claudia Cristoferi)