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Borsa Milano cancella rialzo con Wall St negativa, corrono Ubi e Poste, giù Eni

L'ingresso della sede della Borsa di Milano

MILANO, 31 luglio (Reuters) - -

Piazza Affari cancella il rialzo accumulato nel corso della seduta, sulla scia dell'avvio cedente di Wall Street. Se dovesse chiudere in negativo sarebbe l'ottava seduta consecutiva in rosso.

La giornata era partita abbastanza bene nonostante l'annuncio dell'Istat che il Pil italiano nei tre mesi a giugno ha segnato una contrazione record del 12,4%, pur posizionandosi al di sopra delle attese degli analisti che stimavano un crollo del 15%. A livello di zona euro la flessione è stata del 12,1%. Si tratta della peggiore contrazione di sempre nel secondo trimestre, mentre l'inflazione ha registrato un lieve e inatteso aumento.

Ieri era stata la volta di Germania e Stati Uniti, con ribassi record del Pil a seguito dell'impatto della pandemia sulla rispettive economie.

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Sul fronte del rendimento dei titoli di stato decennali italiani e tedeschi si allarga la forbice intorno ai 155 punti base.

Rallentano le banche dai massimi di seduta. Rally in Borsa per il titolo Ubi Banca che balza del 6,3% dopo la conclusione dell'Opas di Intesa Sanpaolo (-1,1%) ieri che ha raggiunto adesioni pari al 90,2%. Si sono determinate così le condizioni per il lancio dell'Opa residuale su Ubi con conseguente delisting. Secondo i trader, il balzo odierno è comunque da attribuire a "un fattore tecnico legato a ricoperture di chi ha ancora posizioni corte che devono essere chiuse sul mercato".

Sul resto del comparto fallisce il tentativo di Unicredit (-0,22%), mentre scivola Bper (-3,6%) che dovrà rilevare diversi sportelli a seguito dell'operazione Intesa-Ubi.

Poco mossa Fiat Chrysler dopo un balzo effimero a seguito dei risultati del secondo trimestre chiusi in rosso causa Covid, ma sia la perdita netta che l'Ebit sono migliori delle attese.

Acquisti su Poste Italiane, che avanza del 3,3% sempre in scia dei risultati con la conferma della politica dei dividendi, nonostante le ricadute della crisi del coronavirus. "Risultati superiori alle attese grazie alla divisione financial services e insurance", scrive Equita nel daily.

Cattolica positiva (+1,4%) dopo l'ok dell'assemblea alla trasformazione in spa, preludio della partnership anche azionaria con Generali.

Tonica Fincantieri, che sale dell'1,6% circa, dopo che la società ha sottolineato come nel semestre non ci sia stata nessuna cancellazione degli ordini e di avere un carico di lavoro complessivo record di quasi 38 miliardi.

Non si arresta il flusso in vendita su Eni (-3%) dopo i risultati del secondo trimestre fortemente impattati dal calo del prezzo del Brent a causa del Covid con l'annuncio del taglio del dividendo. Il broker Fidentiis evidenzia che "la notizia del giorno è il cambio della politica di remunerazione degli azionisti, che si traduce in un drastico calo della cedola per il 2020 a 0,36 euro per azione da 0,89 annunciata lo scorso febbraio con una contrazione del 60%, pari a un rendimento del dividendo del 4,6% rispetto al 6% dei competitor. Questa è la ragione della negativa reazione del mercato nonostante i risultati fossero migliori delle attese e la riduzione degli invetsimenti". Equita ha tagliato il prezzo obiettivo sul titolo a 10 euro (-9%), confermando il "Buy".

Giù Autogrill (-5,4%) dopo i risultati di ieri migliori delle attese, nonostante l'impatto del Covid, "ma che confermano la criticità dell'attuale situazione di mercato", osserva un broker. Banca Akros ha tagliato il prezzo obiettivo a 4 euro da 4,2 euro precedente.

Male anche Leonardo in flessione del 3%.

Fra i minori vendite su Mediaset in flessione dell'1,8% dopo che ieri un giudice spagnolo ha confermato le misure cautelari che sospendono l'operazione di fusione di Mediaset con la controllata spagnola sotto la holding olandese Mfe. "La decisione della corte spagnola è una notizia negativa, ma in buona parte attesa", osserva un broker.