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Borse poco animate dai dati macro. Milano snobba il PIL

Il rientro agli scambi dopo la chiusura per la festività di ieri è avvenuto nel migliore dei modi per la piazza azionaria giapponese. L'indice Nikkei 225 ha infatti archiviato quest'ultima seduta della settimana con un rialzo dell'1,1%, sulla scia dei nuovi record storici segnati ieri a Wall Street, ma anche sull'onda del rialzo dei prezzi del petrolio che viaggiano in direzione dei 44 dollari al barile.
A favorire lo shopping sull'azionario nipponico è stato anche l'indebolimento dello yen nei confronti del dollaro che si sta spingendo al di sopra di quota 102.

Incerte le Borse europee che dopo una partenza poco mossa non sono riuscite a cavalcare i nuovi record storici messi a segno dagli indici statunitensi ieri. Il Ftse100 si mantiene a galla con un frazionale rialzo dello 0,09%, mentre il Cac40 e il Dax30 scendono rispettivamente dello 0,15% e dello 0,36%.

Sul fronte macro in Europa è stato diffuso il dato preliminare del PIL del secondo trimestre che ha evidenziato una variazione positiva delo 0,3%, in frenata rispetto allo 0,6% dei primi tre mesi dell'anno, ma in linea con le stime.
Meglio del previsto la produzione industriale che a giugno ha evidenziato un rialzo dello 0,6%, in netto recupero rispetto al calo dell'1,2% di maggio e oltre le previsioni del mercato che si aspettava un incremento più contenuto dello 0,5%.

In Germania il dato preliminare del PIL del secondo trimestre è salito dello 0,4% rispetto allo 0,7% dei primi tre mesi dell'anno, superando le stime degli analisti che vedevano una variazione positiva dello 0,3%.
Deludente invece l'aggiornamento sul PIL dell'Italia che nel secondo trimestre è rimasto invariato.

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Quest'ultima indicazione non sembra pesare più di tanto su Piazza Affari che vede il Ftse Mib a ridosso di area 17.000, con un frazionale rialzo dello 0,16%.
Spunti positivi nel settore bancario nel giorno in cui viene pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto ministeriale sulla Gacs.

Stonano solo Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) e Banco Popolare (Amsterdam: PB8.AS - notizie) che calano dello 0,46% e dello 0,08%, mentre Banca Popolare di Milano (Milano: PMI.MI - notizie) mostra un impercettibile rialzo delo 0,05%, preceduto da Banca Popolare dell'Emilia Romagna e Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) che crescono dello 0,28% e dello 0,51%.
Ancora meglio Ubi Banca (Amsterdam: UF8.AS - notizie) e Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) che guadagnano lo 0,76% e lo 0,85%, ma in pole position troviamo Banca Monte Paschi che si apprezza dell'1,57%.

Il rialzo dei prezzi del petrolio non riesce a scaldare ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) che cala dello 0,07%, mentre Saipem (Londra: 0NWY.L - notizie) e Tenaris (Amsterdam: TS6.AS - notizie) viaggiano in ascesa rispettivamente dell'1,75% e dell'1,51%.

Sul fronte macro Usa si conosceranno i prezzi alla produzione che a luglio dovrebbero mostrare un rialzo dello 0,1% rispetto allo 0,5% precedente, mentre per la versione "core", depurata cioè delle componenti più volatili quali alimentari ed energia, dovrebbe salire dello 0,2% dallo 0,4% di giugno.

Per le vendite al dettaglio di luglio le stime segnalano un progresso dello 0,3% dallo 0,6% precedente, mentre al netto della componente auto si parla di un rialzo dello 0,2% contro lo 0,7% del mese precedente.
In calendario anche il dato preliminare della fiducia Michigan che ad agosto è atteso a 91,5 punti, rispetto ai 90 punti della versione definitiva di luglio, mentre le scorte delle imprese a giugno dovrebbero salire dello 0,2%, in linea con la lettura precedente.

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