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Btp stabili dopo aste in attesa inflazione tedesca, intervento Fischer

MILANO (Reuters) - Mercato obbligazionario poco variato a metà seduta, in attesa dei numeri nazionali dell'inflazione tedesca di agosto, nella mattinata in cui il Tesoro ha collocato 7,5 miliardi di carta a medio lungo, l'intero importo offerto.

In particolare sono stati collocati 4 miliardi del nuovo benchmark decennale dicembre 2025, cedola 2%, a 1,95%, in rialzo rispetto all'asta di luglio, ma in linea ai livelli del secondario.

"Nel complesso i Btp continuano a manifestare una forza relativa abbastanza buona, le aste sono filate lisce e non hanno innescato pressioni al ribasso", commenta un dealer da Milano.

Intorno alle 12,40 l'attuale benchmark decennale italiano, che in settimana era risalito fino al 2% per la prima volta da metà luglio, offre un rendimento di 1,924%, sui livelli di ieri sera.

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Sostanzialmente stabile anche lo spread con l'analoga scadenza del Bund, che viaggia a 121 punti base da 120 della chiusura di ieri, dopo essersi ampliato lunedì fino a 138 punti base, massimo dall'8 luglio.

Placatasi, almeno per il momento, la fase di avversione al rischio legata alla Cina, l'attenzione è rivolta al dato preliminare dell'inflazione tedesca in arrivo alle 14.

I numeri saranno utilizzati per valutare i possibili margini di manovra della Banca centrale europea, che si è impegnata a mettere in atto misure aggiuntive, ampliando il quantitative easing.

"Si aspettano i numeri sull'inflazione tedesca, che potrebbero offrire qualche spunto in una direzione o nell'altra, ma in generale credo che prevarrà un certo attendismo in vista di Jackson Hole", commenta un secondo operatore.

Al simposio annuale organizzato dalla Fed di Kansas City gli occhi saranno puntati su Stanley Fischer, vicepresidente dell'istituto centrale Usa, che interverrà domani.

Il tema caldo saranno i tempi del primo rialzo dei tassi, fino a qualche settimana dato per scontato a settembre, ma che la recente ondata di volatilità sui mercati innescata dai timori sulla crescita cinese e dal calo dei prezzi del greggio, potrebbero ritardare a fine anno, nonostante finora l'economia statunitense abbia mostrato una certa resilienza.

"C'è poca voglia di muovere i portafogli in vista di Jackson Hole...credo che il grosso dei movimenti sia già avvenuto in settimana, ora si aspetta, anche perché lunedì Londra sarà chiusa", prosegue il secondo operatore.

Tornando alle aste odierne, oltre al nuovo decennale, sono stati collocati 2 miliardi in Btp 5 anni allo 0,84% da 0,77% di fine luglio e 1,5 miliardi in CCteu giugno 2022, allo 0,65%.

"I rendimenti sono in linea con quanto circolava sul secondario, con una parziale risalita verso il livelli di giugno, quando le tensioni sul Btp erano un po' più forti per via della Grecia", commenta Vincenzo Longo, strategist di Ig, sottolineando come, in generale, il miglioramento delle prospettive economiche negli Stati Uniti stia determinando pressioni verso l'alto sui tassi del comparto medio-lungo.

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