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Cina conclude revisione normativa Ant Group con multa da 984 million dollari

Uno stand di Ant Group al Singapore FinTech Festival

HONG KONG (Reuters) - Le autorità cinesi hanno annunciato una multa di 7,12 miliardi di yuan (984 milioni di dollari) per Ant Group per aver violato le leggi sulla protezione dei consumatori e sulla corporate governance, una delle maggiori multe mai inflitte a una società tech in Cina.

La sanzione conclude una revisione normativa di Ant Group durata anni.

La Banca popolare cinese (Pboc), che ha guidato la ristrutturazione di Ant dopo l'annullamento dell'Ipo da 37 miliardi di dollari a fine 2020, ha annunciato la sanzione in un comunicato pubblicato sul proprio sito web.

La sanzione preparerà il terreno per permettere alla società fintech di ottenere una licenza di holding finanziaria, crescere e, infine, rilanciare i piani per il debutto in borsa.

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Per il settore tech in generale, la multa segna un passo fondamentale verso la conclusione del duro giro di vite della Cina sulle imprese private, iniziato con l'annullamento dell'Ipo di Ant.

Al momento non è stato possibile avere un commento da parte di Ant.

Alibaba Group, il titano dell'e-commerce quotato a New York e controllato da Anr, guadagna il 3,3% alle 15,45 italiane in scia all'annuncio.

Le mosse del governo cinese per "finalizzare le sanzioni, chiarire le proprie aspettative e tracciare chiari confini di conformità sono fondamentali per stabilizzare la fiducia del settore privato", ha detto Rukim Kuang, fondatore di Lens Consulting con sede a Pechino.

'ESPANSIONE DISORDINATA DEL CAPITALE'

Fondata dal miliardario Jack Ma, Ant si occupa di elaborazione dei pagamenti, prestiti al consumo e distribuzione di prodotti assicurativi. A metà del 2020, prima del ritiro dell'Ipo, era valutata da alcuni investitori a più di 300 miliardi di dollari.

Dall'aprile 2021, Ant ha avviato una profonda ristrutturazione aziendale, che prevede la trasformazione in una holding finanziaria che la sottoporrebbe a regole e requisiti patrimoniali simili a quelli delle banche.

L'annuncio della multa arriva poco dopo che il Partito Comunista Cinese ha nominato il vice governatore della banca centrale Pan Gongsheng come segretario del partito della banca, una mossa che - secondo quanto riferito a Reuters da due fonti politiche - rappresenta un preludio alla nomina a governatore.

Pan Gongsheng è uno dei principali funzionari di regolamentazione che supervisionano la ristrutturazione di Ant e, secondo le fonti, ha partecipato a diversi incontri con la società in merito alla multa e al rinnovamento.

Secondo le fonti, la National Financial Regulatory Administration (Nfra), un nuovo ente governativo che fa capo al Consiglio di Stato, è ora l'autorità di regolamentazione principale per la concessione della licenza ad Ant.

Al momento non è stato possibile avere un commento da parte della Nfra o da parte della Pboc, in merito al ruolo di Pan.

IL RITORNO DI MA IN CINA

In precedenza fonti avevano detto che la multa era stata rivista ad almeno 8 miliardi di yuan. Reuters ha riferito ad aprile che le autorità di regolamentazione cinesi stavano considerando di multare Ant per circa 5 miliardi di yuan, una somma inferiore a quanto inizialmente previsto.

La multa di Ant è la maggiore sanzione imposta a una società tech cinese da quando, l'anno scorso, la società di ride-hailing Didi Global è stata multata per 1,2 miliardi di dollari dall'autorità di regolamentazione cinese per la sicurezza informatica.

Alibaba ha ricevuto una multa record di 18 miliardi di yuan nel 2021 per violazioni delle norme antitrust.

La sanzione di Ant giunge in un momento in cui le autorità cinesi sono desiderose di aumentare la fiducia del settore privato, con l'economia cinese che fatica a riprendersi nonostante l'abolizione delle restrizioni contro il Covid-19 all'inizio di quest'anno.

Fa inoltre seguito al ritorno di Ma in Cina all'inizio di quest'anno dopo molti mesi all'estero. Ma, fondatore anche di Alibaba, si è ritirato dalla scena pubblica alla fine del 2020 dopo aver criticato in un intervento il sistema normativo cinese, evento ampiamente considerato come causa scatenante del giro di vite sul settore.

In precedenza Ma possedeva più del 50% dei diritti di voto di Ant, ma a gennaio ha detto che avrebbe rinunciato al controllo della società nell'ambito della ristrutturazione.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Claudia Cristoferi)