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Europa 2017: anno di elezioni. Come gestire il portafoglio?

Con l'arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca e delle sue misure per stimolare la ripresa degli investimenti nel settore pubblico, di quelli nel settore privato, oltre alle sue proposte di agevolazioni fiscali e incentivi per chi investe in Usa, gli esperti hanno decretato che sarà il fronte statunitense a guidare la futura ripresa mentre l'Europa potrebbe essere coinvolta di conseguenza come un carro al traino.

L'incognita del voto in Europa

Anche perché per il Vecchio Continente la situazione è diversa: il 2017 sarà infatti un anno di elezioni. Dalla Germania alla Francia il panorama politico potrebbe influenzare la scena in maniera differente da una nazione all'altra sebbene la minaccia populista continui a gravare sull'intero sistema euro. Tanto da portare Felix Zulauf, presidente di Zulauf Asset Management a temere per il futuro della moneta uica. Per quale motivo? I prossimi mesi del 2017 vedranno una continuazione dei trend in atto e cioè un rally delle borse e un rialzo della forza del dollaro anche grazie alla politica di normalizzazione dei tassi operata dalla Fed, il tutto mentre i titoli di debito registreranno un calo continuato. Il pericolo per l'euro arriva per prima cosa dall'Olanda con le elezioni del 15 marzo che potrebbero favorire la coalizione dell'euroscettico Geert Wilders con possibile referendum in stile Brexit ma che, questa volta, riguarderà i Paesi Bassi, una nazione in cui il malcontento verso l'Ue è andato via via aumentando nel tempo.

Il punto interrogativo di Parigi

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Lo stesso dicasi della Francia dove, il 23 aprile, si voterà per le presidenziali: per quanto i sondaggi diano favorito Francois Fillon per i Repubblicani, proprio la Brexit e l'elezione di Donald Trump negli Usa sono esempi di come i pronostici non siano più generalmente affidabili. Non solo, ma secondo Zulauf, a determinare una possibile vittoria di Marine Le Pen (Other OTC: PENC - notizie) , diretta avversaria di Fillon, potrebbe essere il profondo senso statalista dei francesi i quali arriverebbero a preferire la rappresentante del Fronte Nazionale proprio per colpa del programma di Fillon, particolarmente sbilanciato verso un taglio dei posti pubblici e un aumento delle libertà sul settore privato. Ma al di là di questo, un altro fattore negativo per l'euro potrebbe essere l'aumento già citato dei tassi di interesse sul dollaro, elemento che renderebbe il biglietto verde più appetibile rispetto alla moneta europea attirando flussi di capitale in fuga dal Vecchio Continente. In estrema sintesi, perciò, sarà bene per Zulauf posizionarsi su dollaro e azionario Usa, ricordando però che il rally finora registrato da Wall Street potrebbe avere vita breve e, quindi bisognerebbe essere pronti ad agire alla prima occasione di correzione.

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