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Germania, abusi e furti di massa a Capodanno: cos’è successo, le reazioni

Germania, abusi e furti di massa a Capodanno: cos’è successo, le reazioni

Le aggressioni compiute da centinaia di uomini in alcune città della Germania e della Svizzera stanno diventando un caso politico europeo. Tutto comincia da Colonia, nei pressi della Cattedrale simbolo della città renana. La notte di Capodanno decine di donne – sole o accompagnate – sono costrette a passare in mezzo a centinaia di uomini ubriachi che le palpeggiano, le molestano sessualmente e le derubano. Non accade solamente a Colonia, ma in altre città della Germania e della Svizzera.

A Colonia le denunce presentate alle autorità sono salite a 121: in tre quarti dei casi si tratta di reati a sfondo sessuale con furti e borseggi, due donne hanno sporto denuncia per stupro. Finora sono stati effettuati 31 arresti, 18 dei quali hanno interessato profughi richiedenti asilo.

La polizia locale ha messo al lavoro 80 agenti, una task force denominata “Neujahr” ovvero “anno nuovo”. Secondo le dichiarazioni rilasciate da alcune delle vittime delle molestie, fra i responsabili ci sarebbero dei rifugiati: “Sono siriano, dovete trattarmi amichevolmente, mi ha invitato la Signora Merkel!” avrebbe detto uno di loro, “Non potete farmi niente domani vado a prendermene uno nuovo” avrebbe affermato un altro, strappando un permesso di soggiorno davanti agli agenti di polizia.

Gli eventi di Colonia non sono stati un caso isolato: anche ad Amburgo sono state denunciate 70 aggressioni a sfondo sessuale, 12 a Stoccarda e 6 a Zurigo. A Helsinki, durante i festeggiamenti nella piazza centrale, ci sono state numerose molestie sessuali e sono stati denunciati tre stupri nella stazione centrale dove si erano radunate circa mille persone, perlopiù iracheni.

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Gli inquirenti seguono due piste. La polizia di Colonia sta collaborando con quella di Dusseldorf per capire se via sia una regia, visto che nella seconda delle due città renane episodi di questo genere erano già accaduti in passato. Si cerca di capire, insomma, se le aggressioni siano state pianificate e se vi siano collegamenti con una rete criminale che opera in Renania. C’è anche una seconda pista al vaglio degli investigatori: si sta verificando l’ipotesi secondo la quale alcuni gruppi xenofobi avrebbero aizzato i gruppi di immigrati per poi cavalcare l’indignazione causata dagli assalti.

Il ministro dell’Interno tedesco, Thomas de Maizière ha criticato aspramente la gestione degli eventi da parte della polizia di Colonia, ma ha anche affermato che i responsabili saranno “puniti indipendentemente dal paese d’origine”.

Secondo le testimonianze si tratterebbe di immigrati o figli di immigrati di età compresa fra i 15 e i 35 anni.

Le parole del sindaco di Colonia, Henriette Reker – accoltellata da uno xenofobo il giorno prima della sua elezione nello scorso ottobre –, stanno suscitando clamore. La donna aveva invitato le donne a tenere gli sconosciuti a “un braccio di distanza” e, viste le sue posizioni pro-immigrazione, il consiglio è stato strumentalizzato come un’inversione della colpa a carico delle donne.

Dinah Riese su Die Tageszeitung, in un articolo ripreso in Italia da Internazionale, invita alla cautela e a evitare qualsiasi tipo di strumentalizzazione politica, ricordando come le molestie siano all’ordine del giorno in tutti i contesti – come il Carnevale e l’Oktoberfest - in cui viene fatto largo consumo di alcolici: “Succede a Colonia come in piazza Tahrir al Cairo o al parco Gezi di Istanbul. Gli uomini che molestano le donne sono uguali in tutto il mondo. Ma molti tedeschi la pensano diversamente. Mentre alcuni già chiamano alle armi, il partito Alternative für Deutschland vuole chiudere le frontiere ed espellere i ‘richiedenti asilo che hanno commesso reati’. Per i populisti di destra la colpa è degli stranieri. Ma la loro idea della donna non è affatto migliore di quella dei molestatori. ‘Peccato che non sia toccato a voi’, si sentono rispondere su Twitter le donne che si oppongono al razzismo”. Secondo Riese, insomma, “gli esagitati con la bava alla bocca” non offrono soluzioni, ma “con la loro retorica antifemminista sono parte del problema”.