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Greggio, prezzi in calo su taglio importazioni cinesi

di Dmitry Zhdannikov

LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio sono calati dopo che la Cina, il primo importatore al mondo, ha tagliato la prima serie di importazioni per il 2022, controbilanciando l'impatto dei dati statunitensi sulla domanda di carburante, ancora in tenuta nonostante le crescenti infezioni dalla variante Omicron.

Intorno alle ore 12,00 italiane, i futures sul Brent cedono 57 centesimi, o lo 0,7%, a 78,66 dollari il barile. I futures sul greggio Usa scivolano di 65 centesimi, o dello 0,9%, a 75,89 dollari il barile, dopo sei sedute consecutive in rialzo.

I prezzi del greggio hanno azzerato i guadagni di inizio seduta dopo che la Cina ha ridotto dell'11% la prima serie delle importazioni per il 2022 destinate principalmente alle raffinerie indipendenti.

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I dati Eia ieri hanno mostrato un calo delle scorte di greggio pari a 3,6 milioni di barili per la settimana fino al 24 dicembre, superiore alle attese degli analisti Reuters.

In calo anche le scorte di benzina e di distillati, che gli analisti si aspettavano in crescita, segnalando che la domanda resta robusta nonostante l'aumento dei contagi da Covid-19 a livelli record negli Stati Uniti.

I prezzi del greggio sono stati sostenuti anche dalle misure prese dai governi per limitare l'impatto dei crescenti casi di Covid-19 sulla crescita economica, come l'allentamento delle norme sui tamponi.

L'Opec+ si riunirà il 4 gennaio per decidere se continuare ad aumentare la produzione a febbraio.

(Tradotto a Danzica da Enrico Sciacovelli, in Redazione a Milano Maria Pia Quaglia, enrico.sciacovelli@thomsonreuters.com, +48587696613)