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Italia, calo inatteso produzione dicembre segnala debolezza ripresa

Un tecnico dell'Agip al lavoro su una piattaforma petrolifera in Mar Adriatico, 21 luglio 2013. REUTERS/Antonio Bronic (Reuters)

di Elvira Pollina MILANO/ROMA (Reuters) - Dopo tre mesi consecutivi di espansione, la produzione industriale a dicembre ha messo a segno un'inattesa battuta d'arresto che, se a detta degli analisti non pregiudica lo scenario di un ritorno alla crescita del Pil nel quarto trimestre, evidenzia la fragilità della ripresa. Secondo i numeri diffusi stamane da Istat, la produzione industriale italiana si è contratta dello 0,9% su base mensile, dopo l'incremento dello 0,3% a novembre. La mediana delle stime degli economisti convergeva su una variazione nulla. Il dato si riflette pesantemente sulla variazione a perimetro annuo, che torna in territorio negativo, segnando -0,7%, dopo essere tornata alla crescita il mese precedente. A novembre, infatti, rispetto allo stesso periodo del 2012, la produzione aveva evidenziato una crescita dell'1,5%, dopo oltre due anni di letture negative. Nella media del trimestre, la produzione registra comunque una variazione positiva dello 0,7%. Nella media del 2013, la produzione industriale è scesa del 3% rispetto all'anno precedente, quando aveva registrato un calo del 6,4%. "E' un dato ben sotto le attese, ma non pregiudica lo scenario di un ritorno alla crescita, pur marginale, nell'ultimo trimestre. Semmai esclude ci possano essere soprese al rialzo", osserva Loredana Federico, economista di UniCredit, che per il periodo ottobre-dicembre prevede una crescita del Pil dello 0,1%. Per l'economia italiana, stabilizzatasi nel terzo trimestre dopo due anni di recessione, sarebbe il primo segno positivo, dopo oltre due anni di contrazione. Istat renderà noti i dati sul Pil venerdì. Anche per Paolo Mameli, economista di Intesa Sanpaolo, i numeri di oggi non mettono in discussione il ritorno alla crescita nell'ultima parte dell'anno, sebbene "il recupero sarà assai modesto, di appena un decimo". "Il dato odierno rappresenta un chiaro segnale che la ripresa resta modesta e soggetta a rischi", conclude Mameli. Nelle stime del governo, l'economia italiana dovrebbe essere tornata a crescere nell'ultima parte dell'anno, nell'ordine dello 0,2-0,3%. E quest'anno, dopo un calo del Pil di poco inferiore al 2%, l'economia dovrebbe mettere a segno un'espansione che l'esecutivo stima nell'ordine dell'1%, mentre Fmi e Ocse limitano allo 0,6%. CONFINDUSTRIA: RECUPERO A GENNAIO Al calo congiunturale segnato questo mese, secondo quanto ribadito stamane dal Centro Studi di Confindustria, dovrebbe comunque seguire un rimbalzo della produzione dello 0,3% a gannaio. Gli indicatori qualitativi anticipatori - in testa l'indice Pmi sull'attività del settore manifatturiero - hanno continuato a segnalare una tendenza positiva, seppur debole della produzione, ricorda il Csc, rilevando comunque che rispetto al picco pre-crisi dell'aprile 2008, il livello di attività rimane inferiore del 24,4%. - ha collaborato da Roma Antonella Cinelli Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia