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Sulla scia di una perdita di fiducia: potenziali inneschi

Come ripeto spesso le corse agli sportelli sono molto più sofisticate delle antiche file davanti le banche. Oggi è tutta una questione di titoli non rinnovati e margin call. L'interventismo delle banche centrali, al fine di stabilizzare le onde d'urto delle crisi economiche, non ha fatto altro che metastatizzare gli errori economici che non sono stati corretti nelle precedenti occasioni. L'ambiente economico, quindi, è diventato una bisca clandestina dove il rischio di controparte e i profitti monumentali sono diventati una cosa all'ordine del giorno. Il migliore dei mondi immaginabili, potremmo dire. Peccato che le cose non stiano così, visto che la Gigantesca Offerta d'Acquisto delle banche centrali ha scatenato una corsa tra i grandi player (molti hedge fund) per accaparrarsi tutti quei titoli che le banche centrali avrebbero successivamente comprato, provando a staccare grandi profitti su questi carry trade. Il lato negativo? Man (Swiss: MAN.SW - notizie) mano sono stati azzerati i rendimenti della maggior parte dei titoli presenti nella bisca, visto che gli ultimi arrivati si dovevano adeguare in un modo o nell'altro. I titoli spazzatura sono diventati praticamente simili ai bond statali. Questo, però, col passare del tempo, ha ucciso i bilanci da presentare a fine; soprattutto per i fondi pensione che devono rendere conto ai propri clienti. Quindi scattano le corse agli sportelli, come riporta questa notizia di Bloomberg, per entrare in possesso di risorse impossibili da incamerare alla vecchia maniera, ovvero, attraverso investimenti sui mercati.

Perché è importante questa notizia? Perché diversi hedge fund hanno gozzovigliato con la leva finanziaria in considerazione del credito facile agevolato dalle rotative delle banche centrali. Ad esempio, abbiamo quello di Jeffrey Talpins che con una base d'equity ridicola ha potuto acquistare a leva bond statali e far registrare profitti inattesi; lo stesso vale anche per altri hedge fund impegnati nello stesso trade. Quando però ci sono clienti che smobilitano le loro posizioni e non le rinnovano, bisogna entrare in possesso della liquidità per soddisfare tale richiesta e questo, a sua volta vuol dire smobilitare posizione proprie. In breve, i fondi pensione, al fine di entrare in possesso di risorse e adempiere ai propri obblighi, stanno costringendo gli hedge fund a smobilitare alcune loro posizioni. Che siano prestiti o vendita di titoli, si innesca un meccanismo che, data l'intricata interconnessione del sistema finanziario odierno, potrebbe dar vita ad eventi imprevisti sui mercati. Non ultimo il fallimento di qualcuno di questi hedge fund. L'effetto domino a catena sarebbe assicurato, come accaduto nel 1998 con LTCM.

Con la Cina che sta vendendo Treasuries per incamerare dollari, trattenerli e tamponare la fuga di liquidità che attanaglia il paese con più bolle finanziarie sul proprio suolo, l'ulteriore vendita di bond statali USA inizierebbe ad abbatterne il prezzo creando altri buchi nei bilanci di tutti coloro che hanno trattato questi titoli come scarafaggi da motel. Gli Stati Uniti non sono i soli che vedrebbero gli effetti di tale esito, visto che, come ho detto in precedenza, l'interconnessione del sistema finanziari attuale è a livelli abnormi. In questo contesto la popolazione in generale è stata scalzata dal proprio ruolo di guardiano vigile dei mercati, proprio perché a causa della lotta al contante avviata dai vari stati mondiali, essa è stata incanalata sempre di più nel circuito monetario digitale. India e Australia sono solo gli ultimi tristi esempi. Aspettiamoci, quindi, una maggiore disconnessione tra economia generale ed economia finanziaria, dove la prima spinge per una correzione degli errori economici finora accumulati e la seconda si sforza di smorzare la spinta della prima.

Come ho scritto in un articolo precedente, per capire qual è il destino della pianificazione monetaria centrale bisogna guardare al paziente zero: il Giappone. Nonostante i continui interventi monetari centrali e addirittura l'implementazione della NIRP, sembra che i bond vigilantes si siano destati dalle tombe in cui erano finiti a causa della trasformazione delle banche centrali in market maker nel mercato obbligazionario statale e siano tornati a fare il loro lavoro. La BOJ sta perdendo il controllo sulla curva dei rendimenti visto che niente di quello che finora ha fatto è riuscito a mantenere fede alle sue promesse. L'economia più ampia non risponde agli stimoli visto che ha raggiunto la condizione di Picco del Debito, quindi non può più permettersi di accumulare ulteriori debiti cercando di ripagare, invece, quelli passati. Questo vuol dire, a sua volta, la rottura del canale di trasmissione della politica monetaria all'economia più ampia con i prestiti bancari nel seminterrato della storia. Di (KSE: 003160.KS - notizie) conseguenza le uniche realtà che hanno potuto permettersi di accendere nuovi prestiti sono state le grandi aziende, le quali, però, non hanno potenziato settori come quello della R&S, bensì hanno giocato d'azzardo nelle bische clandestine attraverso l'ingegneria finanziaria.

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La domanda per i loro prodotti, quindi, non è stata dettata dal mercato, ma hanno sfornato prodotti perché tenuta a galla da una valutazione sui mercati azionari gonfiata artificialmente dal credito a basso costo alimentato dalla BOJ. Hanno potuto accedere a tale credito perché, come garanzia, oltre alla reputazione hanno messo sul tavolo i loro bilanci. Li hanno immolati sull'altare della ZIRP, sfornando prodotti che nessuno voleva e impedendo la nascita di realtà concorrenti che potessero soddisfare meglio le esigenze dei clienti. Non solo, ma le start-up che sono emerse hanno fatto di tutto per essere inglobate in realtà imprenditoriali già affermate apportando cambiamenti minimi nel panorama economico. Il paradigma dell'effetto ricchezza a cascata propugnato dalle banche centrali, è solo l'ennesima illusione di breve termine che devia risorse economiche scarse (materie prime e lavoratori) in settori dell'economia in bolla, i quali non generano prosperità economica e distruggono il bacino della ricchezza reale.

Inutile sottolineare come questo assetto dell'economia sforni ulteriori errori economici, piuttosto che curare i malanni che l'economia ha subito nei tempi passati. Sequestrando le suddette risorse economiche in pachidermi obsoleti dal punto di vista economico, non aggiunge nulla al bacino della ricchezza reale. Anzi, è esattamente il contrario: c'è una sottrazione da tale bacino con conseguenti ripercussioni sul tessuto economico, in particolare la determinazione dei prezzi. Quindi più a lungo rimarranno in auge le politiche monetarie straordinarie, più pachidermi imprenditoriali obsoleti potranno restare in piedi e sottrarre risorse economiche scarse dal bacino della ricchezza reale, impedendo alla creatività e alla produttività degli attori di mercato di scardinare la ciclicità di questi errori. In questo modo gli errori economici diventano strutturali conducendo ad un dissesto finale disordinato.

Infatti ci sono poche possibilità che i pianificatori monetari centrali ammettano d'aver sbagliato e invertano le loro politiche monetarie straordinarie. Arriverà il momento in cui le loro parole non basteranno più ad oliare gli ingranaggi dei mercati, soverchiati dalla mole di distorsioni economiche che impediranno in toto un calcolo economico in accordo con i desideri reali degli attori di mercato. La Caterpillar è l'immagine simbolo di questo concetto, mentre la situazione descritta in Giappone, in realtà, è stata adottata dal resto del mondo con l'ingegneria finanziaria, grazie al credito facile delle banche centrali, che ha garantito un supporto artificiale a grandi banche commerciali e grandi imprese, mentre il resto dell'economia più ha cercato di percorrere un sentiero di deleveraging.

Nonostante la manna monetaria, però, l'elemento motore alla base alla base dei mercati, le preferenze dei singoli attori di mercato, continua a funzionare spingendo per una correzione. I fondamentali economici sono avulsi da una determinazione onesta a causa degli interventi continui nei mercati mondiali, quindi i banchieri centrali, con le loro stupide azioni, si sono dati la zappa sui piedi creando un ambiente artificiale su cui perderanno il controllo. Il cosiddetto "fine-tuning" dell'ambiente economico non è la strada per la stabilità, bensì il sentiero per avvantaggiare temporaneamente particolari realtà economiche a scapito di altre e ridistribuire arbitrariamente le risorse economiche sperando che in questo modo s'inneschi un boom dell'economia.

È sicuro che quest'ultimo verrà innescato, ma sarà inevitabilmente seguito dal bust; ed è questo quello che i pianificatori monetari centrali voglio scongiurare (in realtà possono solo ritardarlo, al prezzo di maggiori dolori economici futuri), poiché significherebbe la fine degli interventi nell'economia e la fine della loro presunta onniscienza.

UN CASO DI STUDIO: BANCO POPOLARE DI BARI

Oltre agli hedge fund e ai fondi pensione, esistono altri potenziali inneschi della prossima crisi economica. L'interconnessione del sistema finanziario è talmente intricata che ormai qualsiasi evento presumibilmente insignificante potrebbe portarsi dietro il resto delle realtà economiche presenti in esso. Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) caso particolare il settore bancario commerciale italiano. Inutile ricordare come l'osservato speciale rimanga Monte dei Paschi (Milano: BMPS.MI - notizie) di Siena, la quale, nonostante il piano economico attraverso il quale smaltire la mole gigan Autore: Francesco Simoncelli Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online