Yahoo Finanza I lavori legati alle eccellenze italiane
1/10Innovazione
Innovazione
La capacità di innovare fa parte del dna italiano; ed è un libro di cui molti capitoli non sono ancora stati scritti. Ecco perché portare avanti il cambiamento, in settori avanzati o in quelli tradizionali, significa scrivere nuove pagine dell'eccellenza italiana. Secondo le iscrizioni al Registro delle Imprese delle Camere di Commercio, sono 453 le start-up già costituite o in fase di costituzione nel primo trimestre 2013. Si può innovare, lavorando per il Paese del futuro.![<b>Moda</b><br><br> Inutile negare che anche la moda italiana sta vivendo tempi difficili, come dimostrano le contrazioni di fatturato, secondo le stesse stime della Camera Nazionale della moda italiana. Ma entro il primo semestre del 2014 è prevista la ripresa, con una crescita del fatturato del 3,5%. Chi ha talento fa bene a scommettere su un settore, quello della moda, che non solo è un'eccellenza italiana che continua a sedurre i mercati esteri, ma anche un campo in cui uno svecchiamento di volti e di stili è necessario.]()
2/10Moda
Moda
Inutile negare che anche la moda italiana sta vivendo tempi difficili, come dimostrano le contrazioni di fatturato, secondo le stesse stime della Camera Nazionale della moda italiana. Ma entro il primo semestre del 2014 è prevista la ripresa, con una crescita del fatturato del 3,5%. Chi ha talento fa bene a scommettere su un settore, quello della moda, che non solo è un'eccellenza italiana che continua a sedurre i mercati esteri, ma anche un campo in cui uno svecchiamento di volti e di stili è necessario.![<b>Meccanica</b><br><br> Nel 2011, 31,6 miliardi di dollari di saldo sono stati generati da beni nel settore dell'automazione meccanica, della gomma e della plastica. La meccanica non sarà vezzeggiata come altri settori, ma contribuisce non solo alla crescita e all'export, ma anche all'innovazione di molti processi produttivi. Chi ha il privilegio di lavorare in questo settore, come addetto, si misura con una realtà che ha interesse a espandere le produzioni, i mercati di destinazione, e anche a potenziare la ricerca all'interno della stesse divisioni aziendali. Un ambito dove i margini sono importanti e dove ogni addetto lavora per far crescere gli standard qualitativi del settore.]()
3/10Meccanica
Meccanica
Nel 2011, 31,6 miliardi di dollari di saldo sono stati generati da beni nel settore dell'automazione meccanica, della gomma e della plastica. La meccanica non sarà vezzeggiata come altri settori, ma contribuisce non solo alla crescita e all'export, ma anche all'innovazione di molti processi produttivi. Chi ha il privilegio di lavorare in questo settore, come addetto, si misura con una realtà che ha interesse a espandere le produzioni, i mercati di destinazione, e anche a potenziare la ricerca all'interno della stesse divisioni aziendali. Un ambito dove i margini sono importanti e dove ogni addetto lavora per far crescere gli standard qualitativi del settore.![<b>Nautica</b><br><br> Molti sapranno che al netto del cibo, della moda, i primati italiani sono tanti anche nel saldo dei beni per il divertimento e lo sport. Si va dai beni di nicchia, come i fucili da caccia, agli yacht di lusso. L'eccellenza nasce dal basso, e per compartecipare quella di beni di lusso, come gli yacht, servono, senza dubbio, operai di alto livello, che sappiano lavorare a contatto con l'eccellenza.]()
4/10Nautica
Nautica
Molti sapranno che al netto del cibo, della moda, i primati italiani sono tanti anche nel saldo dei beni per il divertimento e lo sport. Si va dai beni di nicchia, come i fucili da caccia, agli yacht di lusso. L'eccellenza nasce dal basso, e per compartecipare quella di beni di lusso, come gli yacht, servono, senza dubbio, operai di alto livello, che sappiano lavorare a contatto con l'eccellenza.![<b>Turismo</b><br><br> Il turismo deve diventare una questione nazionale, se l'Italia vuole tornare ad essere il paese più visitato del mondo, e non uno dei dieci più visitati e basta. 47,7 milioni di turisti stranieri sono uno stimolo interessante per la crescita, e c'è da credere che anche l'Expo 2015, a Milano, sia un buon volano. Di certo, i lavori connessi al turismo, da quelli più complessi a quelli più stagionali, sono un'eccezionale occasione per lavorare nell'eccellenza del nostro patrimonio nazionale, in un indotto che, secondo stime ufficiali, contribuisce al 5% del Pil in via diretta, fino al 10% considerando l'indotto.]()
5/10Turismo
Turismo
Il turismo deve diventare una questione nazionale, se l'Italia vuole tornare ad essere il paese più visitato del mondo, e non uno dei dieci più visitati e basta. 47,7 milioni di turisti stranieri sono uno stimolo interessante per la crescita, e c'è da credere che anche l'Expo 2015, a Milano, sia un buon volano. Di certo, i lavori connessi al turismo, da quelli più complessi a quelli più stagionali, sono un'eccezionale occasione per lavorare nell'eccellenza del nostro patrimonio nazionale, in un indotto che, secondo stime ufficiali, contribuisce al 5% del Pil in via diretta, fino al 10% considerando l'indotto.![<b>Industria vinicola</b><br><br> Il vino italiano continua a raggiungere mercati maturi, come gli Usa e il Canada, o quelli emergenti, come Brasile, Russia e Cina, ed è fra i pochi settori che all'inizio del 2013 cresceva per valori e per volumi. Ecco perché scommettere su questo settore, come vinicoltori, sommelier, addetti all'export, ha molto senso: secondo un sondaggio di winenews.it, che ha interessato 25 tra le più importanti società enologiche, nei primi 5 mesi, l'80% di esse ha visto crescere le vendite. Sono le stesse aziende che complessivamente partecipano il 15% del fatturato complessivo del settore. Dati confortanti, no?]()
6/10Vino
Industria vinicola
Il vino italiano continua a raggiungere mercati maturi, come gli Usa e il Canada, o quelli emergenti, come Brasile, Russia e Cina, ed è fra i pochi settori che all'inizio del 2013 cresceva per valori e per volumi. Ecco perché scommettere su questo settore, come vinicoltori, sommelier, addetti all'export, ha molto senso: secondo un sondaggio di winenews.it, che ha interessato 25 tra le più importanti società enologiche, nei primi 5 mesi, l'80% di esse ha visto crescere le vendite. Sono le stesse aziende che complessivamente partecipano il 15% del fatturato complessivo del settore. Dati confortanti, no?![<b>Commercio agroalimentare diretto</b><br><br> Nel nostro Paese la vendita diretta agroalimentare ha registrato una forte crescita: la consapevolezza all'acquisto dei consumatori cresce, come anche il desiderio di comprare prodotti a prezzi più contenuti che impattano meno sull'ambiente. Il settore che promuove la vendita diretta dei prodotti agricoli e alimentari, portando sul mercato la produzione delle aziende agricole locali, ha quindi generato, con opportune iniziative, il lancio dei mercati a km zero, il rilancio di una rete di migliaia di produttori e l'esplosione di lavoro per l'indotto.]()
7/10Cibo
Commercio agroalimentare diretto
Nel nostro Paese la vendita diretta agroalimentare ha registrato una forte crescita: la consapevolezza all'acquisto dei consumatori cresce, come anche il desiderio di comprare prodotti a prezzi più contenuti che impattano meno sull'ambiente. Il settore che promuove la vendita diretta dei prodotti agricoli e alimentari, portando sul mercato la produzione delle aziende agricole locali, ha quindi generato, con opportune iniziative, il lancio dei mercati a km zero, il rilancio di una rete di migliaia di produttori e l'esplosione di lavoro per l'indotto.![<b>Ecodesign</b><br><br> La filiera dell'arredo è certo un fiore all'occhiello di tutta la nostra industria ma bisogna ammettere che la crisi ha colpito durissimo se il calo del fatturato interno dell’industria italiana dell’arredo secondo l’Istat è stato del 33% dall’ottobre 2008 al dicembre 2012. Tuttavia, bisogna guardare avanti, e il futuro di questo settore passa anche dalla sostenibilità; se è vero che l'ecodesign, ovvero la progettazione di mobili con componenti riciclabili, separabili, assemblabili, è il domani. E in Italia non mancano le aziende in grado di creare arredi che non emettono formaldeide, con materiali riciclabili e capaci di cambiare volto alla casa.]()
8/10Ecodesign
Ecodesign
La filiera dell'arredo è certo un fiore all'occhiello di tutta la nostra industria ma bisogna ammettere che la crisi ha colpito durissimo se il calo del fatturato interno dell’industria italiana dell’arredo secondo l’Istat è stato del 33% dall’ottobre 2008 al dicembre 2012. Tuttavia, bisogna guardare avanti, e il futuro di questo settore passa anche dalla sostenibilità; se è vero che l'ecodesign, ovvero la progettazione di mobili con componenti riciclabili, separabili, assemblabili, è il domani. E in Italia non mancano le aziende in grado di creare arredi che non emettono formaldeide, con materiali riciclabili e capaci di cambiare volto alla casa.![<b>Manifattura delle pelli</b><br><br> Come rivelava un rapporto di Symbola, la fondazione per le eccellenze italiane, ancora nel 2011 il settore della lavorazione della pelle era uno di quelli in cui l'Italia è prima per saldo commerciale con l'estero. A trainarlo un mix di fattori come competenze, tradizione, territorio, ovvero quei valori aggiunti che fanno grande la pelletteria italiana, in particolare nel polo fiorentino del lusso, ovvero il più importante centro manifatturiero al mondo in questo segmento. Un lavoro apprezzato dalle aziende di prestigio e che soprattutto non richiede fughe all'estero: perché la pelle vera si lavora al top in Italia, in uno dei rari settori che riesce a fare rete.]()
9/10Pelle
Manifattura delle pelli
Come rivelava un rapporto di Symbola, la fondazione per le eccellenze italiane, ancora nel 2011 il settore della lavorazione della pelle era uno di quelli in cui l'Italia è prima per saldo commerciale con l'estero. A trainarlo un mix di fattori come competenze, tradizione, territorio, ovvero quei valori aggiunti che fanno grande la pelletteria italiana, in particolare nel polo fiorentino del lusso, ovvero il più importante centro manifatturiero al mondo in questo segmento. Un lavoro apprezzato dalle aziende di prestigio e che soprattutto non richiede fughe all'estero: perché la pelle vera si lavora al top in Italia, in uno dei rari settori che riesce a fare rete.![<b>Industria olearia</b><br><br> I dati Coldiretti parlano chiaro: il nostro Paese è il secondo produttore mondiale di olio d'oliva con circa 250 milioni di piante, nel 2012 abbiamo prodotto 4,4 milioni di quintali e abbiamo oltre 40 oli extravergine Dop/Igp. Uno stimolo interessante anche a capire le potenzialità di questa filiera produttiva così nobile e antica.]()
10/10Industria olearia
Industria olearia
I dati Coldiretti parlano chiaro: il nostro Paese è il secondo produttore mondiale di olio d'oliva con circa 250 milioni di piante, nel 2012 abbiamo prodotto 4,4 milioni di quintali e abbiamo oltre 40 oli extravergine Dop/Igp. Uno stimolo interessante anche a capire le potenzialità di questa filiera produttiva così nobile e antica.
Aggiornato
L'eccellenza italiana non è un cantuccio dove rifugiarsi nella stagione della crisi e della mediocrità, ma un ambito con grandissimi margini a cui guardare per rilanciare il Paese e il lavoro. Lo dimostra anche il rapporto I.T.A.L.I.A. – Geografie del nuovo made in Italy, realizzato da Fondazione Symbola, Unioncamere e Fondazione Edison che descrive un Paese in grado di competere all'estero oltre i settori tradizionali. Anche questi ultimi però sono in evoluzione, e ci permettono comunque di agganciare posizioni di testa in moltissimi campi, grazie a prodotti e manufatti ai primi posti per saldo commerciale con l'estero. Chi vuole lavorare può accontentarsi, emigrare o decidere di fare parte dell'eccellenza. In quali settori?
