Annuncio pubblicitario
Italia markets close in 4 hours 59 minutes
  • FTSE MIB

    33.775,48
    +28,82 (+0,09%)
     
  • Dow Jones

    37.903,29
    +87,37 (+0,23%)
     
  • Nasdaq

    15.605,48
    -52,34 (-0,33%)
     
  • Nikkei 225

    38.236,07
    -37,98 (-0,10%)
     
  • Petrolio

    79,55
    +0,55 (+0,70%)
     
  • Bitcoin EUR

    53.901,46
    +267,12 (+0,50%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.249,66
    -21,09 (-1,66%)
     
  • Oro

    2.306,90
    -4,10 (-0,18%)
     
  • EUR/USD

    1,0703
    -0,0015 (-0,14%)
     
  • S&P 500

    5.018,39
    -17,30 (-0,34%)
     
  • HANG SENG

    18.207,13
    +444,10 (+2,50%)
     
  • Euro Stoxx 50

    4.899,38
    -21,84 (-0,44%)
     
  • EUR/GBP

    0,8551
    -0,0001 (-0,02%)
     
  • EUR/CHF

    0,9761
    -0,0059 (-0,60%)
     
  • EUR/CAD

    1,4685
    -0,0021 (-0,14%)
     

Confartigianato: la disoccupazione scenderà solo nel 2025

Secondo un'elaborazione dell'Ufficio Studi di Confartigianato, realizzata analizzando e incrociando i dati dell'ISTAT e del Ministero dell'Economia, ci vorranno altri 13 anni perché l'occupazione torni ai livelli pre-crisi, quindi 18 in totale dall'inizio della flessione. Il picco minimo del tasso di disoccupazione si era toccato infatti nel 2007, con un dato del 6,1%, per poi inziziare a crescere l'anno seguente al 6,7% fino ai livelli attuali, registrati a marzo 2012 al 9,8%.
Il 2025 è quindi l'anno individuato per il ritorno ai livelli di cinque anni fa. Un periodo molto più lungo rispetto alla recessione precedente, quella che ha visto il tasso di disoccupazione aumentare nel 1992-93, toccare il picco nel 1995 e riassestarsi ai livelli pre-crisi del 1990-91, dopo 10 anni, nel quarto trimestre del 2000. La condizione del mercato del lavoro italiano continua quindi a essere particolarmente critica, anche nella prospettiva del futuro prossimo. Il tasso di disoccupazione, secondo le stesse previsioni dell'Istituto Nazionale di Statistica, scenderà al 9,5% durante il 2012, per poi risalire al 9,6% nel 2013 (nel 2011 era l'8,4%).
Ma sono i giovani i più penalizzati. Il tasso di disoccupazione per la fascia d'età tra i 15 e i 25 anni registrato a marzo 2012 è infatti del 35,9%. È il dato più alto registrato dall'ISTAT dal quarto trimestre 1992, dato che pone l'Italia nella non invidiabile posizione del paese che, tra le maggiori economie europee, condivide con la Spagna i numeri più alti legati alla crescita della disoccupazione giovanile, come evidenzia l'Ufficio Studi di Confartigianato sulla base di dati Eurostat. Nell'ultimo trienno, infatti, il tasso di crescita dei giovani sotto i 25 anni in cerca di lavoro è cresciuto in Spagna di 15,7 punti e in Italia di 8,1, mentre nel Regno Unito (con dati aggiornati solo al 2011) è stato di 4,1 punti, negli Stati Uniti di appena 0,6 punti ed è addirittura in diminuzione in Francia di 1,2 punti e in Germania di 2,9.