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Merkel a gamba tesa contro piano B Cipro, slitta voto

Merkel a gamba tesa contro il piano B di Cipro. La cancelliera tedesca è contraria all'idea di nazionalizzare i fondi pensione del Paese come alternativa alla tassa sui depositi bancari superiori a 100 mila euro. " Cipro non metta troppo alla prova la pazienza dei Paesi dell'eurozona", ha detto. "Non deve accadere che Nicosia cerchi di testare fino a che punto possa spingersi nelle trattative con la troika".

Inoltre Merkel ha contestato a Cipro di non aver comunicato per giorni con i responsabili della Bce (Toronto: BCE.TO - notizie) , della Commissione Ue e del Fmi. E parlando al gruppo parlamentare del centrodestra, ha rivelato che al centro di qualsiasi accordo con Cipro c'è la sostenibilità e la ristrutturazione del sistema bancario, definito dalla cancelliera una questione di "credibilità".

Prima di lei anche il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, si è dimostrato scettico sulla bontà del piano B: "la cosmetica da sola non è sufficiente", avrebbe dichiarato Schaeuble, secondo le voci raccolte al termine della riunione fra i due partiti della coalizione guidata da Angela Merkel, ieri sera a Berlino.

"Cipro deve cambiare e fare seriamente dei risparmi", avrebbe aggiunto il ministro. Nicosia deve trovare 5,8 miliardi di euro per contribuire al piano di salvataggio del proprio sistema bancario, denaro che si aggiungerebbe ai 10 miliardi di prestiti (scadenza 2016) che saranno forniti dagli altri partner dell'Eurozona e dal Fmi.

Il piano B, che l'Eurogruppo si è detto disponibile a esaminare a patto che non cambino i parametri del risanamento, prevede l'istituzione di un fondo di solidarietà e una ristrutturazione della banche in crisi attraverso la separazione dell'attivo esigibile da quello non esigibile (bad bank).

Un percorso che potrebbe ridurre la partecipazione di Cipro al salvataggio da 5,8 miliardi a 3,5 miliardi. Il resto potrebbe venire da una nuova versione di prelievo forzoso sui depositi bancari, limitato però ai conti correnti superiori a 100 mila euro. Quello precedente, che comprendeva tutti i depositi, era stato bocciato dal parlamento.

L'Unione Europea ha dato a Cipro tempo fino a lunedì per trovare i miliardi che servono a garantire al Paese il via al piano di aiuti internazionale senza il quale il collasso del sistema finanziario spingerebbe fuori della zona euro Nicosia che, tra l'altro, deve anche incassare da Mosca un niet a un possibile pacchetto finanziario di salvataggio e a un possibile acquisto delle riserve di gas offshore dell'isola.

L'ultimatum della Bce: lunedì chiuderà i rubinetti della liquidità alle banche cipriote senza un accordo non pungola però Cipro a trovare in fretta i soldi visto che è slittato il voto in parlamento, previsto per oggi, per discutere le misure d'emergenza del governo dopo che già la seduta di ieri era stata aggiornata per avere più tempo per le consultazioni parlamentari.

La seduta straordinaria del Parlamento cipriota prevista questa mattina alle 10 locali è stata ritardata perché la commissione parlamentare delle finanze sta riesaminando i progetti di legge per recuperare i miliardi mancanti. Nicosia sembra non accorgersi di non aver più tempo.