Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • FTSE MIB

    34.249,77
    +310,02 (+0,91%)
     
  • Dow Jones

    38.239,66
    +153,86 (+0,40%)
     
  • Nasdaq

    15.927,90
    +316,14 (+2,03%)
     
  • Nikkei 225

    37.934,76
    +306,28 (+0,81%)
     
  • Petrolio

    83,66
    +0,09 (+0,11%)
     
  • Bitcoin EUR

    59.689,93
    +844,20 (+1,43%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.344,44
    -52,09 (-3,73%)
     
  • Oro

    2.349,60
    +7,10 (+0,30%)
     
  • EUR/USD

    1,0699
    -0,0034 (-0,32%)
     
  • S&P 500

    5.099,96
    +51,54 (+1,02%)
     
  • HANG SENG

    17.651,15
    +366,61 (+2,12%)
     
  • Euro Stoxx 50

    5.006,85
    +67,84 (+1,37%)
     
  • EUR/GBP

    0,8558
    -0,0015 (-0,18%)
     
  • EUR/CHF

    0,9770
    -0,0015 (-0,15%)
     
  • EUR/CAD

    1,4617
    -0,0032 (-0,22%)
     

Multe annullate. L'ultimo privilegio per i parlamentari

Nel 2012 le auto blu sono diminuite del 27%

Una valanga di multe annullate. A Roma, deputati, senatori e alti funzionari dello Stato potevano infrangere il Codice della strada senza paura di dover pagare la relativa contravvenzione. Questa era la prassi all’Ufficio contravvenzioni del Comune dove, dal 2011, è attivo un comparto che si occupa proprio della lavorazione dei verbali per le violazioni del Codice della strada relative ad una ristretta cerchia di “privilegiati”.

Una sorta di casta, insomma, che in auto – soprattutto se blu – poteva fare quello che voleva. A finire in manette sono stati Angelo Vitali, secondo funzionario dell’Ufficio contravvenzioni in Campidoglio e l’impiegata Tiziana Diamanti. L’inchiesta è ancora all’inizio. I due funzionari sono accusati di concorso in falso ideologico mediante soppressione di atti pubblici. Per adesso, quindi, la Procura non ha ancora contestato i reati di concussione e corruzione, ma agli inquirenti pare strano che i due agissero senza pretendere nulla in cambio. A scoprire la “strana prassi” è stato Pasquale Pelusi, direttore del dipartimento Risorse economiche dell’ufficio, insospettito dall’improvvisa scomparsa di numerosi verbali, troppi per considerarsi casuale. Nelle mani dei pubblici ministeri ci sono le liste delle macchine a cui sono state elevate le contravvenzioni. Ancora da chiarire i nomi delle persone fisiche, ma dalla proprietà dei mezzi si è ricavato che si tratta di “auto blu” guidate da autisti stipendiati dallo Stato. Resta da capire quale deputato, sentore o assessore regionale fosse seduto in auto al momento della multa. Il dato certo è che la prassi era togliere contravvenzioni a una ristretta lobby di persone. Come se esistesse una cerchia di cittadini di “serie A” e un’altra di “B”.

Non solo politici o funzionari della pubblica amministrazione. Il vero record di sanzioni cancellate con un colpo di spugna spetta ai fratelli Bernabei - imprenditori romani già al centro di vicende giudiziarie con il corpo dei vigili - che si sono miracolosamente visti tagliare mille e 200 multe su mille e 700 elevate. E proprio da un esposto anonimo arrivato in Campidoglio lo scorso anno, che riguardava multe mai pagate dai Bernabei, è nata l’inchiesta. Nelle prossime settimane si cercherà di mettere a fuoco quale fosse il meccanismo legato alla cancellazione dei verbali che venivano puntualmente annullati con motivazione “improcedibile”. A svelare ulteriori dettagli utili all’indagine è stata Tiziana Diamanti chiarendo quale fosse il suo ruolo ai pm. La funzionaria ha ammesso di aver cancellato i verbali ma ha precisato di averlo fatto eseguendo gli ordini dei superiori. Grazie al suo atteggiamento collaborativo, le sono stati concessi gli arresti domiciliari.

Nel momento in cui si discute tanto dei tagli alla politica e si invoca la sobrietà nella gestione del denaro pubblico, la questione delle multe capitoline fa ancora più rumore. Tra l’altro la vicenda infiamma anche le prossime elezioni amministrative nella capitale, in programma il 26 e 27 maggio. “Vogliamo i nomi dei senatori che non hanno pagato le multe e hanno truffato il Comune di Roma”, chiede Stefano Pedica, segretario regionale di Diritti e libertà. “A chi appartengono quei mille e 745 verbali stracciati e mai pagati? I reati vanni puniti”. La replica della Polizia di Roma Capitale è affidata al comandante generale, Carlo Buttarelli: “Attendiamo gli esiti dell’inchiesta, non ci saranno sconti o favoritismi per nessuno. Se saranno accertate responsabilità, chi ha sbagliato ne pagherà le conseguenze”.