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Plusvalenze su cessioni di immobili detenuti all'estero

Plusvalenze su cessioni di immobili detenuti all'estero

Domanda:

"Ho una casa a Londra, acquistata nel 1994 e regolarmente dichiarata fin dal primo anno. Vorrei venderla e vorrei sapere cosa succede se faccio rientrare in Italia la somma ricavata. Dovrò pagare tasse sul capital gain? grazie"

Risposta dell'esperto:
In questo caso la vendita non comporta nessuna plusvalenza da tassare in Italia. L’eventuale plusvalenza originata dalla vendita di fabbricati infatti è imponibile solo se deriva da cessione di fabbricati acquistati o costruiti da non più di cinque anni. Per i residenti in Italia, questa eventuale plusvalenza dovrebbe comunque essere tassata in Italia anche se l’immobile è situato all’estero, fatta salva l’eventuale spettanza del credito per le imposte pagate all’estero. Occorre tuttavia adempiere, a pena di pesanti sanzioni, al cosiddetto “monitoraggio fiscale” dei capitali e degli investimenti in genere, detenuti all’estero e/o movimentati a vario titolo da e verso l’estero, compilando il quadro RW della dichiarazione dei redditi, che il lettore conosce bene in quanto ha per tutti questi anni regolarmente dichiarato il possesso della casa a Londra. Val la pena sottolineare che la compilazione di questo quadro della dichiarazione in sé non dà luogo alla determinazione di imposte, ma serve al fisco italiano a “monitorare” appunto l’eventuale ricchezza dei cittadini, che in quanto detenuta all’estero potrebbe sfuggire all’occhio degli ispettori. L’ovvio intento è quello di scoprire possibili sacche di evasione, tanto quanto il monitoraggio degli immobili o dei capitali detenuti in Italia, che in quanto situati nel territorio italiano sono rintracciabili dal fisco con maggiore facilità. Il gentile lettore, nell’evidenziare il rientro dei capitali in Italia, dovrà quindi fare attenzione a compilare la sez. III del citato quadro RW, dove in accordo con le istruzioni attuali “vanno indicati i flussi dei trasferimenti dall’estero verso l’Italia, dall’Italia verso l’estero e dall’estero sull’estero di denaro…”. Si rileva comunque che per la dichiarazione dell’anno prossimo è stata prevista una semplificazione del quadro in questione, che potrebbe eliminare le sezioni I e III.