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Eurozona nella morsa dell’inflazione negativa: -0,6% a gennaio

Stavolta la colpa è dei prezzi dell’energia e dei carburanti, scesi a causa del crollo del costo del greggio al barile. Ma il dato della zona euro di gennaio è identico a quello visto nel lontano luglio del 2009 all’apice della crisi: un calo dei prezzi annuale dello 0,6%. Ad eccezione dell’Austria e della piccola Malta, tutti gli altri Paesi del blocco della moneta unica osservano il segno meno: dal -2,8% della Grecia, al -1,5% della Spagna fino al -0,5% dell’Italia. Gli esperti sottolineano che, ignorando beni energetici ed alimentari non trasformati, l’indice dell’inflazione è rimasto positivo, benché anch’esso in frenata. Ma persino chi non teme una “sindrome giapponese” in Europa (il costante rinvio degli acquisti da parte delle famiglie) non potrà che accogliere con sollievo la decisione della Banca centrale europea di lanciare un programma di allentamento monetario.