Economia, 10 termini per capirla meglio

Nel linguaggio economico-finanziario, lo spread indica la differenza di rendimento dei titoli di Stato emessi da due diversi Paesi. Tradizionalmente, in Europa il paragone è sempre con i Bund tedeschi. Quando la differenza di rendimento dei titoli di Stato emessi da due paesi diversi è troppo alta, l’economia meno solida sconta degli effetti che a cascata si riflettono anche nella vita quotidiana. Lo spread continua a turbare la serenità della nostra economia. (Getty)

Barriere artificiali, imposte da scelte politiche per proteggere la produzione industriale interna e osteggiare le importazioni dall’estero. I dazi esistono da quando esiste il concetto stesso di Stato: sono sempre stati utilizzati nella storia per tutelare l’economia interna appesantendo con tasse e balzelli gli acquisti da paesi esteri attraverso dichiarazioni doganali. In anni di globalizzazione galoppante, i dazi sono stati utilizzati meno dalla politica anche se recentemente sono tornati alla carica grazie alle scelte del presidente statunitense Donald Trump che ha innescato una guerra commerciale principalmente con Cina e altri paesi del Sud-Est asiatico. (Getty)

Le imposte e le tasse sono ciò che i residenti di uno Stato versano nelle casse pubbliche per finanziare servizi essenziali. Di imposte (tributi versati tout court) e tasse (soldi sborsati per un determinato servizio, come le tasse scolastiche) ce ne sono tantissime, soprattutto in Italia dove è addirittura difficile quantificare con certezza il totale. Di certo esistono imposte dirette, come l’Irpef sul reddito delle persone o l’Irap pagata dalle aziende, oppure indirette, come l’Iva oppure le accise sulla benzina. Nel 2017 l’Italia solo dalle imposte ha incassato 502 miliardi di euro. (Getty)

È universalmente riconosciuto come l’oro nero. Ed effettivamente con il metallo più prezioso ne condivide rarità e importanza. Il petrolio è una materia prima fondamentale per la vita quotidiana degli esseri umani perché al momento permette di svolgere molte delle attività tipiche del mondo sviluppato. Viene estratto dal sottosuolo e ormai scarseggia. Il mercato mondiale del petrolio è condizionato nel mondo da un cartello di Paesi produttori, l’Organization of the petroleum exporting countries (Opec), che determina in gran parte prezzo e flussi. (Getty)

In politica europea, con il termine Troika ci si riferisce ai rappresenti dei creditori dei paesi che hanno avuto bisogno di un salvataggio esterno per superare la crisi del debito sovrano. Il termine deriva dal russo e indica un triumvirato, in questo caso composto dalla Banca centrale europea, il Fondo monetario internazionale e la Commissione europea. Il premier greco Alexit Tsipras è l’uomo che più a lungo ha trattato con i rappresentanti della Troika per alleggerire le condizioni che erano state imposte al suo paese. (Alexis Tsipras, presidente della Grecia – Getty Images) (Getty)

Il prodotto interno lordo (Pil) è l’indicatore che serve a misurare la ricchezza di una precisa zona geografica in un determinato periodo di tempo. Domina le statistiche internazionali dalla metà degli anni Quaranta, quando dopo la conferenza di Bretton Woods divenne il principale strumento per misurare la salute economica di uno stato. (Getty)

È il luogo dove si concentrano le negoziazioni di valute e titoli, come azioni, obbligazioni o titoli di Stato. Non per niente in Italia la Borsa è in Piazza Affari, a Milano. Ogni giorno vengono chiusi milioni di contratti di compravendita ad un ritmo frenetico e se prima si contrattava vis-a-vis, oggi è tutto digitalizzato: un mouse che si muove veloce sposta rapidamente capitali in tutto il mondo. Il mercato telematico di Borsa Italiana conta 240 società quotate sui propri listini, aziende che hanno scelto di rivolgersi agli investitori per raccogliere finanziamenti, mettendo in vendita delle porzioni di proprietà scambiate in tutto il mondo. (Getty)

Quando il Pil di una nazione cresce le cose vanno bene, ma quando cala si sprofonda in recessione: diminuisce la ricchezza collettiva e peggiorano le condizioni per la gran parte delle persone che vivono nel territorio in crisi. Di recessioni ne è piena la storia. A causa della crisi dei mutui subprime statunitensi, l’economia globale è entrata in un circolo vizioso che ha fatto saltare prima banche d’affari, come Lehman Brothers, e poi ha messo a dura prova i governi. Oggi la recessione è ancora uno spettro per tante economie, compresa quella italiana. (Getty)

È l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, fondata il 14 dicembre 1960 a Parigi dove ha ancora il suo quartier generale. L’Ocse (Oecd in inglese) è nata sulle ceneri della Oece, organizzazione creata nel 1948 per gestire il Piano Marshall e la ricostruzione post-bellica. Oggi l’Ocse conta 36 paesi membri in tutto il mondo e ha il compito di promuovere politiche per una crescita sostenibile ed omogenea; contribuire allo sviluppo dei Paesi non membri; agevolare il commercio mondiale su base non discriminatoria. (Getty)

Arthur Laffer è l’economista statunitense che ha profondamente condizionato la politica economica di Ronald Reagan. Per mostrare gli effetti positivi di una minore tassazione sulle finanze pubbliche, Laffer mostrò a Reagan la sua celebre curva a campana, che identifica la sua teoria economica: uno Stato non incassa nulla dal gettito fiscale se ha le tasse a zero, ovviamente, così come se le ha a 100%, perché sarebbe sconveniente l’attività economica stessa e quindi nessuno avrebbe un reddito da tassare. Ronald Reagan si fidò del suo ragionamento, abbassò le tasse e non vide calare il gettito fiscale nelle casse pubbliche. (Arthur Laffer – Getty Images)