L’Italia è un Paese per furbi. Da Nord a Sud, così si vive di truffe

Si usano permessi falsi di disabili per parcheggiare l’auto nei posteggi riservati. Solo negli ultimi sei mesi in Italia sono stati smascherati 200 furbetti dei permessi: tutti taroccavano il tagliando da esporre sul parabrezza. (Getty)

Ci si dimentica, più o meno appositamente, di dichiarare beni e proprietà, con il fine di avere sconti sulla mensa dei figli. Chi viene pizzicato spesso se la cava con la formula dell’errore materiale. E quasi mai si tratta di nuclei familiari a basso reddito. (Getty)

Altro classicone del malcostume italiano: l’impiegato pubblico timbra l’ingresso in ufficio e poi va al bar con gli amici. Nel 2017 sono stati licenziati 154 statali e 54 dipendenti di amministrazioni locali, colti in flagrante. (Getty)

La legge 104 del 1992 consente la settimana corta al dipendente che debba prestare assistenza a un familiare disabile. In molto casi, però, più che un parente si tratta di un vicino di casa che gode, tra l’altro, di ottima salute. (Getty)

C’è chi dichiara di possedere una casa popolare e paga tasse bassissime. In realtà vive in case di lusso. Il riordino del catasto dovrebbe far emergere i furbetti e regolarizzare il versamento delle imposte come Imu, Tasi e imposte di registro sulla casa. (Getty)

E’ un altro classico dei furbetti: si continua a incassare per anni la pensione di un genitore o di un parente morto. L’Inps ogni anno smaschera centinaia di persone che incassano l’assegno del parente defunto. (Getty)

Altro trucchetto diffuso negli ultimi anni: si usa un’auto con targa straniera a noleggio per non pagare bollo, revisione e multe. Nel 2017, la polizia stradale ha sanzionato 774 automobilisti, quasi tutti con targa romena. (Getty)

Per non differenziare i rifiuti, il cittadino non rispetta le regole e lascia il pattume in altre zone di residenza, oppure abbandona la pattumiera indifferenziata nei cestini pubblici. (Getty)

Gli albergatori non la versano al Comune, oppure non la richiedono ai turisti poiché spesso lavorano in nero. Di frequente i clienti pagano con carta di credito sul web e i soldi finiscono su conti correnti personali di albergatori. (Getty)

I portatori di handicap non pagano il bollo auto. I parenti, alla loro morte, continuano a usufruire del beneficio. La pratica, come constatato dalla Guardia di Finanza, è diffusa soprattutto al Nord. In meridione c’è da sempre un’evasione radicata nei confronti del bollo auto. (Getty)