Mobili: quando l’usato può essere una soluzione
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design
Quando si desidera un oggetto di design
Agli italiani il design piace e non poco, come rivelava una ricerca di eBay e Doxa dello scorso maggio, che svelava come oltre un terzo degli italiani possedesse già un oggetto di design e 11 milioni ne comprerebbero uno, naturalmente su Internet.
E tra i soggetti preferiti degli italiani che comprano design spiccano le lampade (32%), i divani, (30%), e le poltrone (22%). Molto peculiare era anche il dato secondo cui il 52% degli italiani preferisci l’originalità rispetto alla pura bellezze estetica, e che il 65% non bada al brand. Ma per il restante 35% che ci bada, potrebbe essere il caso di scegliere l’usato, per ammortizzare i costi , ma sfoggiare il marchio, meglio se vintage. Ma quanto costa un lampada da tavolo del compianto designer Gianfranco Frattini, in alluminio spesso, verniciato, risalente agli anni 80, per esempio? Il sito della cooperativa “Di Mano in Mano”, la valuta soli 120 euro. - 2/10
bagno
Quando si vuole rendere il bagno un ambiente living
Lo chiamate bagno, ma solo se ne avete una visione riduttiva.
Il locale che fa pendant con la cucina per importanza, è ormai il vero luogo di attuazione di molte strategie dell’arredamento e del design, per valorizzare non solo il suo ruolo funzionale, ma anche la sua potenzialità architettonica e comunicativa .
Se volete che la vostra sia una “stanza da bagno”, in cui fermarvi a rilassarvi, a leggere, a riflettere dovete concepire il bagno come una continuazione della casa, e quindi arredarlo. Con una poltrona, con un puff, con una piccola libreria che abbiano uno stile personale e identificativo. E per farlo, l’usato è una soluzione vincente: non vi impegna molto economicamente, e si presta a un veloce revisionismo di sorta, nel caso cambiaste idea. - 3/10
parquet
Quando si sceglie il parquet in bagno e in cucina
Il parquet in bagno, o in cucina, è raro ma non impossibile da gestire. Anche se, laddove non vi è ristagno d’acqua, è legittimo pensare di utilizzarlo per rendere più caldo e personale l’ambiente, a patto che dopo la doccia, si apri la finestra per lasciar correre via l’umidità.
Ma anche il continuo calpestio crea il bisogno di un parquet con uno strato di legno spesso, resistente, quindi non laminato. L’alternativa? Le essenze che resistono meglio all’umido il Doussiè, il Merbau, l’Iroko e il Teak, ognuno con una caratteristica differente ma precipua , che va dal colore alla resistenza.
Provare costa, quando si arreda, ma anche nell’ambito delle pavimentazioni, e del parquet, si possono fare scelte opportunistiche ed economicamente valide, scegliendo il parquet usato, ad esempio. - 4/10
arredamento
Se il vostro benchmark di riferimento non è un arredamento di massa
Con l’avvento di brand capaci di imprimere una svolta radicale ai consumi anche nell’ambito dell’arredamento, con prezzi moderati, il ricorso all’usato ha ancora senso?
La domanda ha una sua logica; e la risposta risiede in un terreno più emotivo che soltanto economico. Con l’avvento dell’arredamento a prezzi convenienti, anche la massificazione delle case ha raggiunto il suo apogeo e vi sarà capitato spesso di trovarvi a casa di molte persone, che nemmeno si conoscono tra di loro, e pensare che abbiano tutte la stessa libreria e la stessa piantana .
Nulla di male, anzi; ma per chi vuole rompere questo schema, magari per situazioni provvisorie, l’usato è ancora una grande chance. - 5/10
riadattamento
Quando l’usato è un riadattamento originale
Cambiare spesso arredamento è quasi un dovere per i proprietari di bar e locali, perché le esigenze della clientela cambiano ed è necessario allungare il più possibile la vita degli esercizi commerciali.
Ma questo come si concilia con gli interessi dei privati? Spesso arredi, banconi e sedie, costituiscono un usato non garantito di notevole interesse , non solo per coloro che lo potrebbero acquistare ai fini detti, ovvero quelli ricettivi, ma anche per il cittadino che vuole arredare la casa, con uno stile molto netto e identitario. Oppure, per chi ha il guizzo di riadattare, per esempio, con una certa originalità, gli elementi, ad esempio, un bancone da bar, per farne penisola in cucina.
I costi, anche nell’usato, superano tranquillamente i 1000 euro, e volano ad alte cifre ma, constatiamo su eBay, che con 700 euro sarebbe possibile portarsi a casa un banco da bar, con rifiniture in legno e piano in granito, di 90 cm. - 6/10
tappeto
Quando i complementi di arredo sono ambiti ma costosi
Belli a vedersi, comodi da viversi. Sono i tappeti i complementi di arredo che piacciono trasversalmente, perché capaci di arredare e fare atmosfera, meglio se creando anche un piacevole contrasto con il pavimento per cromatismi e dimensioni. Gli anni passano, le mode evolvono ma il tappeto resta, meglio ancora se orientale .
Peccato che un tappeto persiano nuovo di zecca, abbia un costo non indifferente. Meglio puntare sull’usato, tanto più che la bellezza di un tappeto orientale cresce col passar degli anni, essendo la lana più brillante e morbida a seguito dell’usura.
Ma quanto costerebbe un tappeto persiano nuovo ? Sul sito CarpetVista, un tappeto Keshan 400 x 305 costerebbe a prezzo intero 3,407 euro, scontato 1,733. Nelle seconde occasioni, potreste portare a casa un Keshan, 247 x 148, a 465 euro o un modello 302 x 204 a 930 euro. - 7/10
etnico
L’arredo etnico? Stanca presto, meglio comprarlo usato
Prima piaceva agli intenditori, che non di rado lo compravano dopo aver fatto viaggio in terre esotiche e lontane. Ma la moda dell’arredo etnico è poi diventata mainstream ,complice la tendenza a ricercare il fusion negli ambiti piacevoli della vita, come il cibo e la convivenza a due.
Se amate quindi accostare i pezzi di arredo, non vi sarà difficile scegliere oggetti che ben si incastrano con lo stile italiano di casa vostra. Ma se puntate più nettamente ad una casa fusion, pur non essendo cultori del genere, vi conviene puntare sull’usato.
L’etnico è piacevole, ma è pur sempre una moda che potrebbe stancarvi e spingervi a tornare a uno stile più minimale .Una consolle etnica arriva tranquillamente a costare 750 euro, è meglio ripiegare su un modello usato che si ferma a 200 euro. - 8/10
vintage
Quando usato fa rima con vintage
Si decresce rallentando, ma il bisogno di essere circondati dal bello non tramonterà mai. Ma quando il bello è d’epoca rischia di essere proibitivo per i costi.
Ma con l’avvento dei "second hand shop" anche per mobili e oggetti d’arredo, la possibilità di portare a casa un pezzo pregiato cresce. Un divano mitico, classe 1966, come Coronado, firmato da Afra e Tobia Scarpa, per BeB, un classico senza tempo per il design, ma anche un solidissimo mix di tecnica e funzionalità, costa, con un usato d’occasione, 180 euro , in discrete condizioni, al netto dell’usura. Un’usura che però fa vintage. - 9/10
outdoor
Per i complementi outdoor, se usati raramente
Con il ritorno della bella stagione, terrazze e giardini, sembrano il luogo ideale per ritemprarsi e stare con gli amici.
Soprattutto per coloro che godono di questo privilegio anche in città e non sono nelle case di campagna o di mare. Con i giusti accessori, il giardino,o il terrazzo, è un ambiente non solo godibile ma anche esteticamente desiderabile, per interrompere la continuità della casa.
E i materiali per renderlo stupendo non mancano, dal classico e comodissimo bambù, all’alluminio e al ferro, se adeguatamente trattato contro la ruggine. E poi ancora, il croco, il rattan e il sea grass , per gli amanti dei materiali più naturali e lavorati artigianalmente.
Ma se per arredare il giardino della seconda casa è doveroso fare almeno una volta l’investimento, per quello di città pensare all’usato non è peccato. Si risparmia e non poco, soprattutto se lo sfruttate raramente, per motivi di tempo, o di opportunità. Un gazebo in legno, usato, ovviamente il prezzo varia a seconda del modello, della grandezza, e del tipo di legno , può arrivare a costare, di seconda mano, dai 200 ai mille euro.
Un gazebo rettangolare, con tetto a sbalzo, in legno lamellare, nuovo, arriva facilmente a costare sui 1980 euro. - 10/10
modulare
Per giocare sulla modularità, a costi contenuti
Agli amanti della cucina, inteso non solo come spazio per cucinare, ma anche per vivere, serve talvolta ottimizzare gli spazi operativi, con mobili dotati di molteplici funzioni e con un occhio di riguardo ai componenti e agli accessori, che spesso non devono solo ordinare e contenere ma anche svolgere una funziona estetica.
Ecco perché, in questi casi, la parola d’ordine è modularità , intesa come capacità di accostare mobili e complementi, con spessori e materiali differenti. Ma questa opzione è costosa, se declinata acquistando tutti gli elementi nuovi e della stessa marca.
Ecco perché l’usato vi permette di scegliere gli elementi da inserire a costo ridotto, per ottenere una qual certa trasversalità della composizione , ma senza svenarvi per le rifiniture.
Il mercato dell’usato è stabilmente presente nell’immaginario degli italiani, che hanno molti motivi per privilegiarlo: dalla riduzione del potere di spesa alla consapevolezza che il riuso racchiude anche una dinamica di sostenibilità e consapevole decrescita.
Non c’è campo merceologico che resti evaso, ma l’arredamento è certamente uno di quelli in cui l’usato raggiunge target diversi e con diverse esigenze.
Dai giovani che vogliono arredare case che occuperanno solo di passaggio, a coppie che desiderano cambiare senza svenarsi, ad amanti del design e del vintage. Ecco quali sono i casi in cui l’usato non solo conviene ma è anche una svolta per ripensare ambienti e prospettive del contesto domestico.