I 16 paesi del mondo dove si lavora di più

16.Portogallo

Sono 1662 ore annuali quelle spese dai lusitani al lavoro. La disoccupazione continua ad atterrire il Paese, ma l’Ocse incoraggia il Portogallo a proseguire sul cammino intrapreso, quello del rigore, specialmente nel settore pubblico. Ovvero: l’aumento dell’età pensionabile a 66 anni e l’allungamento della settimana lavorativa per i funzionari a 40 ore.

15.Repubblica Ceca

Sono 1700 le ore di lavoro annue nella Repubblica Ceca, paese che cresce poco e che ha registrato una flessione del Pil (-1%) nel primo trimestre dell’anno.

14.Slovenia

Sono 1709 le ore di lavoro annuali in Slovenia. Il Paese di recente ha visto un calo record del costo di lavoro nel primo trimestre 2013, secondo i dati Eurostat, sia per la componente salari e quella non salari.

13.Canada

In Canada si lavora 1717 ore all’anno. Un buon numero in una situazione complessiva positiva se 312 mila posti di lavoro sono stati creati nel corso del 2012. In cima alla classifica delle regioni virtuose l'Ontario, con 33mila nuovi posti di lavoro a dicembre.

12.Nuova Zelanda

In Nuova Zelanda si lavora 1727 ore. Nel 2012 l’economia si è esta del 2,5%, per un valore di 172 miliardi di dollari. Una conferma della crescita è attesa nel 2013, con prospettive di espansione del 2-3 per cento negli anni a venire.

11.Grecia

Nell’ambito del lavoro dipendente, i greci raggiungono le 1728 ore annuali. Resta però drammatica la situazione occupazionale: solo il 56% tra i 15 e i 64 anni ha un lavoro retribuito, due terzi degli uomini in Grecia lavora contro il 45% delle donne. Il reddito medio è di 15.877 euro all'anno, al di sotto della media OCSE di 17.092 euro all'anno.

10.Slovacchia

Nella Repubblica Slovacca, si lavora 1749 ore annue, per uno stipendio medio di 14.522 euro. Forse però non sono sufficienti per comparire nella classifica Ocse dei dieci paesi europei più produttivi. Semmai per figurare in quella dei paesi meno produttivi.

9.Ungheria

In Ungheria, malgrado si ventili un cambiamento per ridurre le ore, si lavora 1797 ore, ovvero dalle 39 alle 41 ore settimanali. Lo stipendio medio è di Il totale, sulla lunghezza dei 12 medio è di 14.803 euro.

8.Giappone

Continuano a produrre molto i giapponesi, ma lavorano meno ore di un tempo, sono 1765 ore all’anno. Non sono poche ma non sono nemmeno le 1910 ore del 1994. Il loro salario medio equivale, a 25.765 euro, nella nostra moneta.

7.Usa

Negli Stati Uniti si lavora annualmente 1798 ore, per un salario medio pari a 54.450 dollari annui (41.469 euro). Qualcosa però andrebbe cambiato: non c’è un periodo minimo garantito di giorni di permesso retribuiti e nessuno statuto prevede "vacation" per maternità o malattia.

6.Polonia

In Polonia si lavora all’anno 1893 ore, per un salario medio di 15.284 euro. Un dipendente su 10 fa lo straordinario, ovvero 50 ore settimanali. Molti i contratti a tempo determinato, ma non è certo un’eccezione polacca.

5.Russia

In Russia, si lavora 40 ore a settimana, sono pochi quelli che fanno 10 ore di straordinario, le ferie sono 28 giorni l’anno. La media di ore spese sul posto di lavoro è di 2.002 all'anno, solo il 5% dei lavoratori fa il part time.

4.Estonia

In Estonia la disoccupazione cresce, ma chi lavora con tanto di contratto regolare sta in ufficio 40 ore alla settimana, per un totale di 2.021 ore. C’è anche poca flessibilità: solo un lavoratore su dieci. La flessibilità da loro non c’è.

3.Corea del Sud

Al terzo posto, la sempre crescente Corea del Sud, dove si lavora in media 2.092 ore e si guadagna in media 29.965 euro all'anno. Sono poche però le signore occupate con impiego regolarmente retribuito: poco più del 50%.

2.Cile

In Cile, le ore di lavoro annuali sono 2102. Troppo alto il divario degli stipendi: il 20% dei cileni ricchi guadagna circa 23.610 euro netti l'anno, il 20% dei poveri non supera la somma di 1.751. Saranno secondi per ore di lavoro ma primi per disuguaglianza sociale nelle classifiche Ocse.

1.Messico

Il Messico si aggiudica il record mondiale di ore lavorative: 2317 all'anno. Il salario si attesta sui 7.528 euro annui. Il divario occupazionale tra i sessi resta alto: il 78% degli uomini è occupato, solo il 43% invece le donne.