Il salvataggio del Monte dei Paschi, il decreto e gli scenari

Il governo ha varato il decreto “salvarisparmio” che crea un fondo da 20 miliardi (non 15 come da precedenti indiscrezioni) per le banche, tra le quali Monte dei Paschi di Siena che potrà subito rientrare nella casistica. Il decreto salva la banca senese e tutela al 100% la clientela retail. Il provvedimento è stato approvato dal Consiglio dei ministri straordinario convocato in tarda serata, dopo aver assistito al fallimento dell’aumento di capitale MPS da cinque miliardi. (GETTY)

Il Tesoro era già azionista di Mps con una quota intorno al 4%, sin dai tempi di Tremonti, con dei bond sottoscritti per supportare una prima crisi della banca senese e poi convertiti in azioni. Secondo La Stampa lo stato potrebbe ora salire a una quota del 50%. Verrà organizzata la cosiddetta “ricapitalizzazione precauzionale”, mantenendo formalmente la banca solvente ma dando vita al “burden sharing”, cioè la riduzione del valore nominale delle azioni e delle obbligazioni subordinate (o la conversione in capitale di queste ultime). (GETTY)

L’intervento pubblico viene finanziato attraverso l’emissione di nuovo debito. Il governo ha avuto il via libera dalle Camere per lanciare sul mercato 20 miliardi di titoli in più, per interventi “a tutela del risparmio”. Il salvataggio di Mps ricadrà su tutti i contribuenti,e dal punto di vista contabile riguarderà il bilancio del 2017, come ha spiegato il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, nella foto (GETTY).

L’amministratore delegato Marco Morelli ha dichiarato: “L’intervento statale non era sicuramente la prima opzione della banca, però ci darà comunque la possibilità di procedere con lo smaltimento accelerato dei crediti deteriorati e di avere una posizione diversa e più forte”. (GETTY)

Gli azionisti sono quelli che hanno le conseguenze peggiori. Con l'intervento statale si andrebbe all'azzeramento del valore delle azioni/bond verso la forchetta minima di prezzo (compresa tra 1 e 24,9 euro). La diluizione dei vecchi azionisti andava dall’87 per cento (in caso di prezzo massimo) al 99,42 per cento (in caso di prezzo minimo). (GETTY)

Gli obbligazionisti senior potrebbero evitare il relativo azzeramento dei titoli grazie al burden sharing. I sottoscrittori di bond subordinati che hanno aderito alla proposta di scambio in azioni Mps (un successo, almeno in questo caso: sono arrivati 2,4 miliardi di euro) vedranno invece tornare i titoli portati in adesione nel loro portafoglio, essendo l’offerta di scambio vincolata al buon esito dell’operazione di mercato. Ecco lo schema di compensazione: lo schema di compensazione del Governo: 1) La banca propone di scambiare le azioni frutto della conversione delle obbligazioni subordinate con obbligazioni non subordinate di nuova emissione; 2) Il Tesoro acquista le azioni scambiate con le obbligazioni non subordinate di nuova emissione. (GETTY)

Il salvataggio Mps dovrebbe evitare il crollo del sistema bancario italiano, che ha alcuni problemi importanti da risolvere, secondo la Repubblica: “Restano poi i nodi delle Popolari da sciogliere, con la loro riforma appesa ai giudizi della Consulta e due casi (Sondrio e Bari) di trasformazione in Spa congelata. Alle porte c’è il maxi-aumento di capitale di Unicredit, da 13 miliardi, che richiederà sforzi ingenti al mercato. E le quattro banche salvate a fine 2015, capitanate da Banca Etruria, aspettano ancora un compratore”. (GETTY)

Il fondo Atlante, gestito dalla sgr Quaestio, doveva intervenire nella cessione di un maxi-pacchetto di sofferenze di Mps (da oltre 27 miliardi) e nella sua successiva cartolarizzazione. Il piano era legato al successo dell’aumento di capitale, che è fallito; nonostante questo il fondo Atlante potrebbe comunque portare avanti l’operazione. (GETTY)

Nei prossimi mesi si vedrà in che modo il Tesoro gestirà la sua partecipazione nella banca senese. Potrebbe esserci un accordo con Bruxelles per una progressiva dismissione della quota, qualora la banca ricominciasse a macinare redditività. (GETTY)

Secondo Repubblica negli ultimi 15 anni Monte dei Paschi ha compiuto errori di valutazione che hanno determinato la situazione attuale. Uno degli errori citati è l’acquisizione di Antonveneta all’inizio della recessione economica internazionale. Pure l’acquisizione del Banco del Salento portò in MPS cause legali e pochi benefici a lungo termine.