Dow Jones Futures Signal Stock Market Rally Isn't Over; Nio, Zoom On Tap
Futures rose solidly. The stock market rally faces a big test after heavy losses last week. Here's what investors should be doing now.
La sottosegretaria 5 stelle al Corriere: "Parla da legale o senatrice?" Bagarre in Parlamento. L'avv. Petrelli ad HuffPost: "L'agonismo ha travolto il processo penale"
Intervenuto in conferenza stampa, Javier Tebas, presidente della Liga, ha parlato in generale sulla...
AGI - Prosegue "a pieno ritmo" la sperimentazione del vaccino italiano ReiThera, basato sulla tecnologia proprietaria dell'adenovirus isolato dal gorilla, giunto in fase 2-3. L'obiettivo – ambizioso ma raggiungibile – è quello di concludere i test dopo l'estate ma in una nota il ministero dello Sviluppo economico ricorda che "come soggetto incaricato dalla Pdcm, sta verificando anche il progetto di Reithera per valutarne la coerenza con le procedure e gli indirizzi del governo sulla produzione dei vaccini. Al momento, quindi, nessuna decisione è' stata presa seguendo il metodo della dovuta riservatezza chiesta a tutti i soggetti interessati vista la delicatezza e l'importanza strategica della questione”. In ogni caso, l'azienda di Castel Romano fa sapere di essere disponibile anche a mettere a disposizione “il proprio know-how e la propria capacità produttiva per rispondere positivamente ad eventuali richieste di produzione di uno dei vaccini Covid-19 già approvati e distribuiti anche in Italia”. Oggi il commissario straordinario all'emergenza Coronavirus, Francesco Paolo Figliuolo, accompagnato dal capo della Protezione civile, si è recato prima a Matera e poi a Potenza. Nel giorno in cui è stata superata la soglia dei 16 milioni di somministrazioni – e si avvicina quella dei 5 milioni di ‘immunizzati' con entrambe le dosi - il generale ha ricordato che "a parte le dosi in arrivo e già arrivate, che sono un milione e mezzo di Pfizer e le prime 180 mila Johnson & Johnson, dal 27 al 29 aprile arriveranno a livello nazionale oltre 2 milioni e mezzo di dosi e poi dal 30 al 5 maggio ulteriori 2 milioni e 600 mila dosi: per maggio, le stime mi danno oltre 15 milioni”. “Ho appena parlato col presidente di J&J – ha aggiunto più tardi - che mi ha assicurato un'ulteriore fornitura che arriveraà per fine aprile, di circa 380 mila dosi del loro vaccino”. "Ci sono dappertutto cose che non vanno e che vanno migliorate – ha ammesso il commissario - ad esempio dobbiamo aumentare la capacità di intercettare le persone più deboli e farlo in maniera onesta e corretta, penso al fatto che spesso c'è gente che si nasconde magari tra i caregiver cercando la scorciatoia per farsi il vaccino e questo non va bene perchè ognuno di noi deve pensare che un vaccino tolto ad una persona fragile o anziana potrebbe voler dire per quella persona la vita o la morte".
Nel primo trimestre 2021 i ricavi dei vecchi 45 giri sono cresciuti del 121% dallo stesso periodo del 2020. Calati del 6% quelli dei cd
Consiglio interlocutorio ma a giugno potrebbe riaccendersi il dibattito
L'asse che non ti aspetti fra pentastellati e industriali: i soldi nel Recovery non bastano
“Noi abbiamo fatto mille chilometri di ponte nella nostra storia imprenditoriale, compresi due a campata unica tra i 10 più grandi del mondo. Quello sullo Stretto si può fare. Lo stavamo facendo, ma ci hanno fermati. La differenza tra Paesi che crescono e quelli che annaspano è anche nella capacità di creare le grandi opere, di creare prospettive e di essere attrattivi”. Lo ha detto l'amministratore delegato di Webuild, Pietro Salini, a un incontro a Catania con i presidenti delle Regioni Siciliana, Nello Musumeci, e Calabria, Nino Spirlì. “La responsabilità sociale è importante - ha aggiunto - ricordo che a Catania ho chiesto che fanno i ragazzi qui, mi è stato risposto 'niente'. Immaginare dei giovani senza futuro è terribile, che cosa ha fatto per loro la nostra generazione? Per questo mi sento coinvolto in questa operazione. E' una sfida che insieme come Italiani dobbiamo affrontare e vincere. Dobbiamo spingere per il futuro dei giovani della Sicilia e della Calabria, glielo dobbiamo. La struttura - ha osservato - creerebbe 20mila posti di lavoro. Noi siamo pronti a partire, anche domani. Il progetto ha superato un sacco di ostacoli, superando tutti i passaggi burocratici previsti". “Siamo in grado - ha proseguito Salini- di cominciare subito. Abbiamo i progetti pronti li abbiamo realizzati e ci sono pagine di approvazione. Ci sono 50 anni di studi ed approvazioni. E’ un progetto che era stato cantierato è pronto per essere eseguito”. “Poi il Paese - ha concluso - ha deciso di interrompere questo ciclo e ci siamo fermati come giuro che sia. Se il Paese ritiene sia una priorità, noi siamo pronti a farlo”. (Di Francesco Bianco)
La scrittrice Valentina Neri ha scritto un libro sulle sue esperienze sessuali alla trasmissione radiofonica "La Zanzara"
"Noi vogliamo diventare il cuore del Mediterraneo. La piattaforma naturale delle navi che lo attraversano. Non è possibile diventarlo se non c'è l'alta velocità. Non ci può essere alta velocità se non si attraversa in tre minuti lo Stretto di Messina. Questo è l'appello che lancio al governo: siamo stanchi di essere considerati marginali rispetto al Continente Europeo". Lo ha detto il presidente della Regioni Siciliana, Nello Musumeci, a Catania in conferenza stampa col governatore delle Calabria, Nino Spirlì, e l'amministratore delegato di Webuild, Pietro Salini. "Per le persone in buona fede - ha aggiunto parlando della realizzazione dell'opera - i problemi sono tecnici, per quelle in malafede, che sono tante nella politica dei Palazzi romani e non solo, è la volontà di mantenere il sistema Italia diviso in due: un Nord ricco e opulento, che produce, e un Sud povero che arranca e consuma i prodotti del Nord. Finiamola con questa farsa". “Abbiamo la necessità di cogliere la presenza importante dell'imprenditoria nazionale e internazionale - ha evidenziato Musumeci- per parlare di Ulisse. Chi è Ulisse? Il Ponte sullo Stretto. Da oggi lo chiameremo così, perché l'opera è considerata una figlia di....". "Il Governo Draghi - ha infine detto Musumeci- è un governo di emergenza per situazione di emergenza, e Calabria e Sicilia rivendicano il diritto di sapere di cosa si vuole fare di Ulisse, del Ponte sullo Stretto. Basta con i rinvii. Ci dicano se le due regioni sono ancora continente Europeo. Non ci offendiamo”. (Di Francesco Bianco)
Le semifinali di Champions League non sono in pericolo. Arrivano nuove parole del presidente della Uefa...
MILANO (Reuters) - Moncler ha registrato un aumento delle vendite del 21% a tassi di cambio costanti nel primo trimestre dell'anno, superando leggermente le aspettative degli analisti, grazie alla forte crescita in Asia e ai solidi segnali di ripresa in Nord America. I ricavi nel trimestre gennaio-marzo, si legge in una nota del gruppo di piumini di lusso, sono stati pari a 365,5 milioni di euro, rispetto a 361 milioni previsti in media dagli analisti, secondo un consensus Refinitiv.
ROMA (Reuters) - La bozza del Recovery Plan italiano arriverà con ogni probabilità venerdì sul tavolo del consiglio dei ministri, secondo fonti governative. Il piano vale oltre 220 miliardi di euro tra fondi europei e programmazione nazionale, stando a una bozza vista da Reuters che conferma la ripartizione in sei missioni: digitalizzazione, rivoluzione verde, infrastrutture, istruzione e ricerca, inclusione sociale e infine salute.
AGI - I manifesti disseminati in diversi punti della città, dall'Appio a San Lorenzo, passando per Ostiense e Monteverde, con il grido di dolore di Oberdan Zuccaroli insieme alle sorelle, "scusa mamma se non riesco ancora a farti tumulare". La denuncia straziante del parlamentare Pd Andrea Romano, che due mesi fa ha perso il figlio Dario e ancora non riesce a farlo seppellire. "Ama non dà tempi di sepoltura degni di una città civile. Anzi, non dà alcun tempo", spiega il deputato. Che poi accusa Virginia Raggi: "La tua vergogna non sarà mai abbastanza grande". La sindaca si è scusata: "Ciò che è accaduto alla famiglia di Andrea Romano e ad altre famiglie è ingiustificabile. Sono vicina a tutti loro". E ha reso noto di aver "convocato Ama che, mi ha assicurato di stare lavorando ad una soluzione per dare risposte ai cittadini". Nel frattempo i lavoratori della partecipata comunale sono in fermento, con i sindacati confederali che hanno posticipato lo sciopero al 28 maggio. A Roma da alcuni mesi è difficile riuscire a far cremare i propri cari nei termini standard, due settimane, in alcuni casi si può attendere anche fino a diversi mesi. Nei giorni scorsi l'Ama - l'azienda comunale che si occupa di rifiuti e cimiteri - contava circa 850 bare in attesa. C'entra la pandemia di Covid, con oltre 5.000 persone in più decedute in città solo nel periodo tra ottobre e aprile, rispetto alla media degli scorso anni. Ma anche la laicizzazione dei costumi, visto che negli ultimi anni il numero di persone che sceglie di ricorrere alla cremazione del caro estinto è cresciuto in modo esponenziale. Se nel 2000 si contavano circa 3mila operazioni, nel 2020 Ama ne ha effettuate quasi 16mila, ovvero più della metà dei riti funebri svolti in città in un anno. Un primo accumulo di bare si è verificato in estate, dopo la chiusura dei nuovi accessi al cimitero Laurentino. Perché la città dispone di un solo crematorio, al Flaminio, che lavora 250 pratiche al giorno e potrebbe arrivare a farne 360. Nel 2017 l'allora assessore Pinuccia Montanari aveva presentato una ipotesi di realizzare altri 4 forni per arrivare a 500 cremazioni al giorno e stare al passo con le richieste. Ma il documento non ha avuto seguito. I conti di Ama del resto sono stati oggetto di un lungo contenzioso, con la sindaca che nei mesi scorsi ha depositato diversi documenti contabili in Procura, che ha rallentato di diversi anni l'approvazione dei bilanci per gli esercizi dal 2017 al 2019. Per realizzare i nuovi impianti servirebbe circa un anno. Nel frattempo Ama prevede di selezione 20 operatori specializzati con il nuovo piano di assunzioni. Da mesi i sindacati sono sul piede di guerra. "E' successo di nuovo. Famiglia e agenzia hanno direttamente effettuato una operazione perché i servizi cimiteriali sono ko. Il personale è allo stremo, poco e anziano, da mesi sopporta carichi di lavoro disumani", denuncia Natale di Cola, segretario della Cgil di Roma e del Lazio. "Era noto - prosegue - che stava cambiando la propensione dei cittadini alla cremazione, da anni sono pronti i progetti mai finanziati dalla giunta. Ci preoccupa che la disattenzione e la mancanza di progettualità della politica sia sempre pagata da cittadini e lavoratori". Domani la conferenza dei capigruppo calendarizzerà una Assemblea Capitolina straordinaria con all'ordine del giorno la gestione dei cimiteri cittadini e delle cremazioni. Nelle scorse settimane gli operatori del settore hanno protestato in centro con un simbolico rito funebre, non è escluso che la manifestazione possa ripetersi.
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I club rischiano di pagare delle penali dopo l'addio alla Superlega? L'analisi del Financial Times.
L'appello di Francesco nella Giornata Mondiale della Terra
AGI - "Non siamo contrari agli investimenti stranieri, ma a quelli predatori stranieri. Questo governo vigilerà sulla qualità degli investimenti perché non vuole assistere inerme al pericolo della desertificazione industriale dell'Italia". Così il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, dopo il primo tavolo Iveco convocato oggi al Mise. Tavolo che, dalla prossima volta, diventerà permanente e riguarderà tutta la produzione automotive nazionale. Il riferimento del ministro è alla mancato perfezionamento della vendita di Iveco ai cinesi di Faw Jiefang: lo stop alle trattative tra la società cinese e la controllante di Iveco, Cnh, era stato accolto con favore dal ministro, che in precedenza aveva minacciato anche l'esercizio della golden power in caso di vendita della società, considerata asset di interesse nazionale come tutta la produzione di mezzi pesanti su gomma. Quello inaugurato al Mise "è un tavolo di politica industriale e non di crisi", ha detto Giorgetti. "Abbiamo capacità, impresa e domanda per avere sviluppo e progresso del settore", ha aggiunto, sottolineando inoltre "la necessità di stare al passo con i tempi e a coprire il gap tecnologico per vincere le sfide della mobilità sostenibile". E per farlo per il ministro servirà anche il Pnrr, che "libererà molte risorse per questo progetto, e nostro compito è evitare che il dispiego di energie e fondi sia a favore di soggetti non italiani". Giorgetti ha chiuso il primo incontro accogliendo con favore "spirito e clima positivo tra aziende e sindacati. Credo che così si possa lavorare bene per l'interesse comune del Paese". Al tavolo Iveco erano presenti azienda, rappresentanti della filiera, sindacati, regioni Lombardia e Piemonte. Sindacati che hanno accolto con favore il tavolo sull'automotive lanciato dal titolare del Mise: "C'è un fatto di novità a rispetto al passato: è la prima volta che viene convocato un tavolo specifico su un settore fondamentale come quello di produzione di mezzi per il trasporto di persone e merci. La cosa importante che ha affermato il ministro è che questo è un tavolo di politica industriale e non, come sempre accaduto nel passato, di crisi industriale", ha detto all'Agi Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil, dopo l'incontro al ministero. Positivo anche il parere del numero uno della Fim Cisl, Ferdinando Uliano, e di quello della Uilm, Rocco Palombella, per il quale il tavolo al Mise e la mancata vendita di Iveco è "la dimostrazione che il vento sta cambiando".
Domani webinar promosso da Ufficio Parlamento in Italia e Askanews
Procede intanto a pieno ritmo sperimentazione vaccino a adenovirus