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Acea, Marino taglia cda e compensi, Caltagirone perde un posto

di Stefano Bernabei

ROMA (Reuters) - L'assemblea di Acea ha approvato a maggioranza le proposte del sindaco di Roma, azionista al 51%, che hanno ridotto a sette da nove i componenti del consiglio, nominato i suoi nuovi rappresentanti e tagliato drasticamente i compensi.

Marino ha detto che il Comune opporrà motivazioni per giusta causa contro eventuali ricorsi dei consiglieri revocati.

Il principale socio privato, Francesco Gaetano Caltagirone, ha perso uno dei due rappresentanti in consiglio, mentre il socio francese Suez ha mantenuto i suoi due.

Il nuovo consiglio sarà presieduto da Catia Tomasetti e avrà maggioranza femminile. L'amministratore delegato sarà Alberto Irace.

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Contro la riduzione del consiglio hanno votato i soci privati e Suez ha anche detto che Acea dovrebbe pagare i manager in linea con il mercato.

Dopo il voto dell'assemblea, basato sulle tre liste presentate dal Comune e dai grandi soci privati, e considerando il limite dell'8% ai diritti di voto per i soci privati, Roma Capitale prende quindi la metà più uno dei sette componenti, cioè quattro consiglieri, la lista che fa capo a Suez, ha preso circa il 17% dei voti, quindi due posti, mentre quella di Caltagirone poco più del 13%, quindi un solo consigliere.

Francesco Caltagirone, sarà quindi l'unico rappresentante in Acea del gruppo di famiglia, mentre Suez mantiene in consiglio Giovanni Giani e Diane D'Arras.

DRASTICO TAGLIO AI COMPENSI

Il nuovo consiglio avrà compensi complessivi per meno di 800.000 euro dagli oltre 2 milioni pagati nel 2013.

Agli amministratori andranno, in base alla proposta di Roma capitale, 26.000 euro lordi "omnicomprensivi" ha detto il sindaco, che ha poi spiegato che alla presidente andranno 120.000 euro mentre l'AD avrà un compenso fisso di 260.000 euro e uno variabile di 210.000, "correlato a variabili economico finanziarie e al raggiungimento di obiettivi qualitativi sulla qualità dei servizio ai cittadini", ha detto Marino.

Il rappresentante francese ha argomentato il voto contrario con motivazioni "tecnico giuridiche" dicendo che "Acea deve avere compensi in linea con il mercato e le modifiche per gli amministratori esecutivi andrebbero votate in assemblea straordinaria".

PER COMUNE C'E' GIUSTA CAUSA

Nel suo intervento in assemblea, il sindaco ha spiegato le ragioni dell'azione di rinnovo anticipato del cda: "La funzione di un cda di una società quotata ha come primo obiettivo quello di garantire la massimizzazione del profitto per i soci", ha detto, augurandosi che "i profitti possano sempre più crescere".

Ma ha anche aggiunto che, essendo Acea controllata da un socio pubblico, ha come secondo obiettivo, "coerente e complementare con il primo", quello di garantire "a noi romani una eccellente qualità del servizio".

Le proposte fatte, dice il sindaco, vanno nella direzione di garantire entrambi gli obiettivi, riducendo i compensi in una misura tale che "il nuovo consiglio costerà il 30% del totale di quanto costato fino a da oggi".

Marino ha quindi proposto di votare la riduzione a sette componenti e la decadenza del consiglio in carica: "Ci sono plurime e robuste ragioni di giusta causa", ha detto Marino, anticipando eventuali ricorsi contro la decisione del Comune, che potrebbero venire annunciati nel corso dello svolglimento dell'assemblea.

Tra le ragioni, il sindaco ha addotto anche il ritardo nel dare attuazione alla convocazione dell’assemblea.

Acea è controllata dal Comune di Roma al 51%, Caltagirone con il 15,8% e Suez con il 12,5%.

Sono presenti, secondo quanto riferito da chi sta partecipando ai lavori, numerosi legali delle varie parti coinvolte.

Nelle scorse settimane Reuters aveva riportato delle difficoltà nel trovare una soluzione che evitasse battaglie legali dei consiglieri revocati che ora appaiono più probabili.