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Alitalia, perdita 2013 verso 500 milioni, ma società smentisce

Alitalia, fonti: perdita 2013 verso 500 milioni, operativa a -380. REUTERS/Stefano Rellandini (Reuters)

di Stefano Bernabei e Paola Arosio ROMA/MILANO (Reuters) - Alitalia chiuderà il 2013 con una perdita netta che va verso 500 milioni per effetto di una perdita operativa a circa 380 milioni di euro secondo due diverse fonti sentite da Reuters, ma una nota della compagnia "smentisce categoricamente". Le due indicazioni sono state date a Reuters distintamente da due fonti che seguono il dossier della compagnia area italiana che sta cercando di varare un aumento di capitale da 300 milioni per avere una prospettiva di continuità aziendale e deve rimborsare al più presto 130 milioni di debiti scaduti per non vedersi bloccata l'operatività. "Il risultato di fine anno sarà pesantissimo. Andiamo verso i 500 milioni di perdite. Ma questo non cambia di molto lo scenario per i soci, del resto il consumo di cassa c'è già stato", ha detto una prima fonte. "Servono subito 130 milioni per pagare il debito scaduto più pericoloso. Anche i creditori possono fare istanza di fallimento e sono stati per ora convinti ad aspettare", ha aggiunto. La seconda fonte vicina al dossier spiega che "130 milioni sono già arrivati, 65 milioni da alcuni soci e 65 dalle banche di equity bridge" che hanno anticipato parte dei 100 milioni destinati a garanzia dell'aumento di capitale. "La perdita operativa sarà quest'anno di 380 milioni", ha aggiunto la seconda fonte ricordando il rosso operativo di 200 milioni nel primo e la perdita operativa di 180 prevista per il secondo semestre. "Non c'è stato il recupero che era previsto per la seconda metà dell'anno", ha aggiunto. Alitalia nella nota ha smentito "categoricamente" quanto riportato da Reuters dicendo che "nessuno dei numeri suggeriti da imprecisate fonti è minimamente vicino alla realtà". Nel primo semestre 2013 Alitalia ha registrato una perdita consolidata di 294 milioni di euro. DEBITI Secondo la ricostruzione della prima delle due fonti, l'aumento alla fine andrà in porto con la probabile adesione anche del socio francese che, come primo obiettivo, avrebbe preferito "comprare le attività di Alitalia in una procedura concorsuale per non caricarsi del debito". Ipotesi che i francesi avrebbero però smentito. "Credo che alla fine decideranno di aderire, perché per arrivare alla cessione dell'azienda al netto dei debiti serviva una procedura concorsuale e quella non si apre se i soci più importanti aderiscono all'aumento", ha detto la fonte ricordando che Immsi, Atlantia e Intesa SP aderiscono e mettono 65 milioni, le Poste alla fine aderiranno per 75 milioni e le due banche Unicredit e Intesa hanno garantito altri 100 milioni. "Si arriva, considerando che qualche socio minore potrà esserci, a 250/280 milioni. A questi si potranno sommare i 200 milioni di finanziamento delle banche e con qualcosa di più di 450 milioni di nuova cassa Alitalia non fallisce". Ora i rappresentanti del vettore francese stanno decidendo se conviene sottoscrivere per poi restare, almeno in questa fase, sotto il 51% per non consolidare il debito Alitalia nel loro bilancio. "Stanno negoziando con Poste e con Atlantia", ha detto la fonte. Con i primi, perchè sono l'interlocutore politico, con i secondi, Atlantia, visto che ora, con la fusione con Gemina, la società ha un interesse diretto che Alitalia resti in vita e abbia un ruolo centrale per sviluppare l'hub a Fiumicino. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia