Yahoo Finanza Amsterdam, l'esperimento anti-Covid: in discoteca senza mascherine e distanziamento
Il Covid ha fermato tutto il mondo, ma c'è chi come l'Olanda si ingegna con la volontà di ripartire. Ecco perché sabato 6 marzo è andato in scena il ritorno in discoteca per 1.300 olandesi che, allo Ziggo Dome di Amsterdam, sono stati protagonisti di un esperimento anti-Coronavirus.
Come riportato da La Repubblica i Paesi Bassi hanno infatti dato vita ad uno studio per cercare di comprendere quali gesti, movimenti che favoriscono la diffusione dei contagi in circostanze di assembramento col tentativo di individuare i presupposti per una possibile riapertura delle discoteche o in generale ambienti con alta presenza di pubblico.
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L'esperimento, ideato dal gruppo di ricerca Fieldlab incaricato dal governo olandese, ha visto la partecipazione di oltre 1.300 giovani fortunati che, complice l’occasione imperdibile di tornare a ballare dopo tanto tempo dalla chiusura delle discoteche a causa dell’epidemia, si sono proposti come volontari. “Siamo usciti finalmente dopo tanto stare seduti a casa. E abbiamo anche fatto qualcosa di utile” è stato il commento di una delle partecipanti.
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Gli ospiti, tutti testati all’ingresso e risultati negativi al coronavirus, si sono ritrovati per quattro ore nell’enorme sala al coperto di una delle discoteche d'Olanda e d'Europa, una sorta di ritorno al passato prima dell'era Covid. Divisi in cinque gruppi, le cosiddette bolle, i 1.300 giovani hanno dovuto far fronte a delle regole diverse per ogni "zona" della sala. Ad esempio, c’era la bolla in cui si doveva mantenere una distanza di 1,5 metri dalle altre persone, ma anche una in cui si poteva ballare liberamente senza indossare la mascherina.
Ruud Verdaasdonk, ricercatore dell’Università olandese di Twente e organizzatore dell’esperimento, ha spiegato che al posto delle solite bibite è stato fatto girare un liquido che aiuterà i ricercatori a comprendere come i droplet si espandano nello spazio: "Abbiamo un preparato fluorescente, non tossico, che si può bere come una birra. Nel corso della serata, quando le persone cantano e urlano, le goccioline emesse possono essere rilevate a distanza”. Durante la serata sono stati rilevati anche gli spostamenti attraverso un sensore che indica il numero dei contatti avuti da ciascuna persona.
I fortunati “volontari” che sono stati ammessi alla serata dovranno ora sottoporsi a un nuovo test cinque giorni dopo l’evento e i dati, nel complesso, permetteranno di comprendere in che misura le persone hanno rispettato le regole imposte in ciascuna bolla e indagare su come i grandi eventi potranno riprendere in sicurezza. L'analisi richiederà diverse settimane, ma da Fiedlab sono fiduciosi: "Speriamo che il nostro lavoro porti a una riapertura in sicurezza degli eventi”.
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