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Analisti: di Trump sono più pericolosi i dazi dei licenziamenti

Prima Wall Street, poi le borse europee: il presidente Usa Donald Trump colpisce ancora e con il repentino e inatteso licenziamento di Rex Tillerson, Segretrio di stato, getta nuove incertezze sul futuro del governo a stelle e strisce ormai sempre più nel caos. Le Birse europee si sono mosse di conseguenza e al suono della campanella risultavano tutte in perdita: Francoforte -1,59%, Londra -1,05%, Parigi -0,64%, Madrid -0,37% e Milano -0,32% a 22.690,98 punti.

Il caso

Infatti le cronache della nazione riferiscono che sono molte le posizioni lasciate scoperte all'interno dei dipartimenti e spesso si tratta di posizioni chiave. Mentre le diplomazie internazionali, comprese quella statuitense, stanno intensificando gli sforzi per coinvolgere la Corea del Nord nei colloqui sul disarmo nucleare, il Dipartimento di Stato Usa è nel periodo più turbolcaoticoento dall'insediamento del presidente.

L'ultimo sconvolgimento in ordine di tempo, come accennato, è arrivato ieri con l'improvviso licenziamento del segretario di Stato Rex Tillerson, sostituito da direttore della CIA Mike Pompeo. Un licenziamento che, si sottolinea, non è stato accompagnato che da uno scarno comunicato e per giunta con pochi dettagli riguardanti le motivazioni alla base della decisione. Ma all'interno del Dipartimento di Stato restano ancora scoperti molti incarichi incluso quello di ambasciatore della Corea del Sud, oltre a un sottosegretario per il controllo degli armamenti e gli affari di sicurezza internazionale, nonché un assistente segretario per gli affari dell'Asia orientale e del Pacifico.

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Il tutto senza contare gli ambasciatori di Germania, Australia e Arabia Saudita. Si tratta, fanno notare dalla CNBC, di oltre una dozzina di posti da confermare e oltre due dozzine da stabilire.

La view degli esperti

La scorsa settimana, il consigliere economico della Casa Bianca, Gary Cohn, si è dimesso perché contrario alla politica di dazi su acciaio e alluminio voluta da Trump ma colpevole, secondo Cohn, di cancellare tutti i vantaggi ottenuti dalla riforma fiscale recentemente approvata.

Tensioni che, però, gli analisti distinguono in maniera specifica: secondo gli esperti, infatti, le turbolenze all'interno della Casa Bianca non dovrebbero influire sull'andamento di mercato; più pericolose risultano invece le conseguenze della guerra commerciale in arrivo qualora la politica dei dazi di Trump e le contromosse decise dalle parti coinvolte, dovesse prendere piede. Solo allora, infatti, si potrebbe assistere ad un vero sell off sui mercati. La conferma arriva anche da Jonathan Golub, capo stratega di Credit Suisse (IOB: 0QP5.IL - notizie) il quale ricorda che le scaramucce politiche di solito infastidiscono il mercato per non più di 15 minuti, dopodichè tutto riprende il suo naturale percorso.

"Quando investi nell'S & P e nel Dow, non investi nella Casa Bianca, investi in società ben gestite con impronte globali e prodotti da vendere"

E i numeri sembrano dargli ragione

Più che dal licenziamento di Tillerson le quotazioni sono state scosse dalla notizia del blocco dell'acquisizione di Qualcomm da parte di Broadcom: la prima è un'azienda Usa che produce microchip, la seconda una società con sede a Singapore ma l'operazione da 117 miliardi non avverrà, ufficialmente per motivi di sicurezza nazionale.

A questo si aggiunga anche il peso dato dalle prospettiva di incrementi delle sanzioni alla Cina, il tutto senza contare che quest'ultima ha fortemente virato verso un regime al limite del dittatoriale con l'ultima riforma costituzionale che permette all'attuale presidente Xi Jinping di non avere limiti al suo mandato in scadenza, in teoria, per il 2023 ma che, adesso, potrebbe essere prolungato all'infinito.In altre parole un irrigidimento da entrambe le parti. E Wall Street se n'è accorta: il saldo finale dei tre maggiori indici vede il Nasdaq Composite con le maggiori perdite a -1,02% (7.511,01 punti), il Dow Jones a -0,68% (25.007,03 punti) e l'S&P 500 a -0,64% (2.765,31 punti).

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