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Appello Ruby bis, inquinamento probatorio a favore Berlusconi

Silvio Berlusconi in un'immagine d'archivio. REUTERS/Stefano Rellandini (Reuters)

MILANO (Reuters) - I giudici del processo di appello Ruby bis ritengono che ci sia stato "inquinamento probatorio" a favore di Silvio Berlusconi e dei suoi collaboratori, così come già ipotizzato nel processo di primo grado. È quanto si legge nelle motivazioni della sentenza di appello, che nel novembre scorso ha visto condannare - anche se con pene ridotte rispetto al primo grado - l'agente dei vip Lele Mora, il giornalista Emilio Fede e l'ex-consigliera regionale Nicole Minetti per un presunto giro di prostituzione nelle residenze dell'ex-premier. Nelle motivazioni, visionate da Reuters, i giudici ribadiscono che "quello imperniato sulle serate ad Arcore e sui rapporti tra giovani donne e Silvio Berlusconi era un sistema prostitutivo, contrassegnato dalla corrispettività della dazione di denaro o altra utilità rispetto alla prestazione sessuale". I giudici parlano inoltre di "competizione" tra le ragazze ad Arcore per compiacere Berlusconi in cambio di denaro o altre utilità. Relativamente all'inquinamento probatorio, i giudici fanno riferimento ai pagamenti fatti da Berlusconi a molte sue ospiti delle feste di Arcore, che furono oggetto di perquisizioni durante le indagini e che furono chiamate poi a testimonare al processo. "L'elargizione continuativa di tanto denaro" alle ragazze che furono convocate ad Arcore il 15 gennaio 2011, il giorno dopo la perquisizione nelle loro abitazioni, "non può essere spiegata con la solita generosita di Berlusconi, per risarcirle dei patimenti subiti e futuri", si legge nelle motivazioni. Già nelle sentenza di primo grado, i giudici avevano ritenuto che i pagamenti effettuati ad alcune testimoni rappresentassero un inquinamento probatorio, tanto da disporre il trasferimento degli atti alla procura milanese, che ha poi aperto un'indagine per corruzione in atti giudiziari a carico, fra gli altri, di Berlusconi, i suoi legali Niccolò Ghedini e Piero Longo e la stessa Ruby. Tutti gli indagati hanno sempre respinto ogni addebito. Nel luglio scorso, Berlusconi è stato assolto in appello nel processo principale sulla vicenda Ruby dall'accusa di concussione perché il fatto non sussiste e da quella di prostituzione minorile perché il fatto non costituisce reato. Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia