Annuncio pubblicitario
Italia markets close in 2 hours 58 minutes
  • FTSE MIB

    34.195,33
    +89,32 (+0,26%)
     
  • Dow Jones

    39.308,00
    -23,90 (-0,06%)
     
  • Nasdaq

    18.188,30
    +159,54 (+0,88%)
     
  • Nikkei 225

    40.912,37
    -1,28 (-0,00%)
     
  • Petrolio

    83,86
    -0,02 (-0,02%)
     
  • Bitcoin EUR

    51.285,68
    -1.785,45 (-3,36%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.152,20
    -56,49 (-4,68%)
     
  • Oro

    2.375,30
    +5,90 (+0,25%)
     
  • EUR/USD

    1,0841
    +0,0027 (+0,25%)
     
  • S&P 500

    5.537,02
    +28,01 (+0,51%)
     
  • HANG SENG

    17.799,61
    -228,67 (-1,27%)
     
  • Euro Stoxx 50

    5.005,09
    +17,61 (+0,35%)
     
  • EUR/GBP

    0,8465
    -0,0007 (-0,08%)
     
  • EUR/CHF

    0,9732
    +0,0006 (+0,06%)
     
  • EUR/CAD

    1,4768
    +0,0054 (+0,37%)
     

Appello Ruby, decisione giudici attesa per le 13

Una foto di Karima El Mahroug, che risale al 2010, affiancata ad una di Silvio Berlusconi del 2012. REUTERS/Stringer (a sinistra) e Sebastien Pirlet (Reuters)

E' attesa intorno alle 13 la decisione dei giudici della seconda corte d'appello nel cosiddetto "caso Ruby", che vede imputato l'ex-premier Silvio Berlusconi per concussione e prostituzione minorile. I giudici potrebbero già arrivare a sentenza oppure disporre l'apertura di una nuova fase dibattimentale, come richiesto in prima battuta dalla difesa di Berlusconi. Il procuratore generale ha chiesto la conferma della condanna, mentre gli avvocati difensori hanno invocato l'assoluzione piena. Nel giugno dello scorso anno, l'ex-presidente del Consiglio è stato condannato in primo grado a sette anni di reclusione e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici con l'accusa di aver fatto pressioni sulla Questura di Milano la notte del 27 maggio 2010, da premier, per far rilasciare Karima el Mahroug, detta Ruby, e occultare la sua presunta relazione con la ragazza, all'epoca minorenne. Berlusconi ha sempre respinto entrambe le accuse. Questo processo ha un'importanza cruciale per il destino politico del leader di Forza Italia perché, in caso di conferma della condanna in appello e anche in Cassazione, l'ex premier perderebbe il beneficio dell'indulto di cui gode per la condanna definitiva sui diritti tv Mediaset e dovrebbe scontare una pena complessiva di 10 anni, con lo spettro della detenzione domiciliare e non più dell'affidamento ai servizi sociali.