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Auto, seconda ondata Covid non causerà chiusura stabilimenti - Tiraboschi (Brembo)

Il vicepresidente esecutivo Matteo Tiraboschi davanti al logo Brembo presso la sede centrale dell'azienda a Bergamo

di Giulio Piovaccari

MILANO (Reuters) - Il vicepresidente esecutivo di Brembo Matteo Tiraboschi ha detto di non prevedere una sospensione temporanea degli stabilimenti dei produttori automobilistici durante la seconda ondata di Covid-19.

Tiraboschi ha aggiunto che il settore è molto più preparato ora rispetto alla scorsa primavera, quando la prima ondata della pandemia di coronavirus si è diffusa a livello globale.

"Fummo colti di sorpresa e questo portò alla chiusura di molti impianti in Europa", ha detto a Reuters, dopo che Brembo ha presentato i risultati per il terzo trimestre.

"Adesso però le aziende sanno cosa devono fare, le misure di sicurezza per i lavoratori ci sono, quindi non vedo situazioni di chiusura di impianti", ha aggiunto.

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A marzo e aprile diversi manifatturieri, tra cui Brembo, hanno sospeso temporaneamente le loro operazioni, citando timori sanitari così come disagi nella fornitura di componenti e un virtuale annichilimento della domanda di mercato.

Tiraboschi ha aggiunto che non si aspetta neanche che gli stabilimenti chiudano a causa di un calo della domanda legato alla seconda ondata della pandemia di Covid-19, affermando che i mercati negli Stati Uniti, in America Latina e in Cina sono in buone condizioni.

"Inoltre molti clienti, specie negli Usa, hanno significativamente ridotto gli stock e ora devono ricostruirli", ha detto.

Oggi Brembo, che produce freni per gruppi automobilistici del calibro di Ferrari e Tesla, oltre a diverse scuderie di Formula 1, ha riportato un Ebitda a 123,8 milioni di euro nel terzo trimestre, sostanzialmente invariato rispetto al periodo corrispondente nel 2019.

L'Ebitda margin è salito al 20,3%, dal 19,1% visto un anno fa.

(Tradotto da Redazione Danzica, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)