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Banche, Padoan: Tesoro sta studiando ipotesi "bad bank" per gestire sofferenze

speaks during a discussion al meeting annuale Banca Mondiale /Fmi di Washington il 9 ottobre 2014. REUTERS/Joshua Roberts (Reuters)

di Giuseppe Fonte ROMA (Reuters) - Il ministero dell'Economia sta studiando "metodi di gestione dei crediti in sofferenza" nell'ambito della pluralità di strumenti che possono essere definiti 'bad bank'. "Ci stiamo lavorando", ha detto il titolare di Via XX Settembre, Pier Carlo Padoan, rispondendo alla domanda su quando il governo presenterà il progetto di bad bank. "Sicuramente il mercato avrà un ruolo molto importante". Una delle ipotesi a cui ha lavorato il Tesoro ruota attorno alla Sga, la società di gestione dell'attivo nata nel 1997 per salvare il banco di Napoli. Il veicolo, ricapitalizzato dallo Stato, Bankitalia, banche e Cassa depositi e prestiti (Cdp), dovrebbe emettere obbligazioni assistiti da garanzia pubblica e utilizzare la raccolta per acquistare le sofferenze. La bozza del piano, di cui Reuters ha letto una copia, non corrisponde tuttavia "allo stato più recente delle analisi", secondo quanto ha dichiarato il portavoce del Tesoro mercoledì scorso. Il testo, per quanto superato, mette in luce un nodo che preoccupa molto gli istituti di credito: quale che sia la quota detenuta dallo Stato nel veicolo, "le banche cedenti dovrebbero sostenere una perdita immediata a conto economico" stimata in circa 3 miliardi. Il veicolo, infatti, comprerebbe il credito in sofferenza ad un valore comunque inferiore a quello già svalutato dalla banca nel bilancio. Secondo fonti del settore, il Tesoro starebbe anche studiando sgravi fiscali per gestire questo problema. L'insidia maggiore è comunque un'altra: l'operazione costituisce un aiuto di Stato alle banche e il Tesoro, per procedere, deve prima ottenere il via libera della Commissione europea. Padoan dice di credere nei segnali di miglioramento della congiuntura economica anche se ribadisce che "bisogna essere molto cauti". "Il quadro sta migliorando. Il prezzo del petrolio, il cambio dell'euro e il QE rendono il quadro macro un po' più favorevole, non in modo eclatante ma più favorevole", dice. Da inizio anno diversi previsori stanno rivedendo al rialzo le stime di crescita. La Commissione europea, tradizionalmente più prudente, ritiene il Pil italiano crescerà di 0,6 punti nel 2015, in linea con le ultime stime ufficiali del Tesoro, diffuse a ottobre. "La combinazione del quadro macro meno sfavorevole e la continuazione del processo di integrazione [attraverso l'Unione bancaria] sono elementi che incoraggiano un'accelerazione delle riforme", ha detto il ministro. - ha collaborato Giselda Vagnoni Sul sito www.reuters.com altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia