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Banche sotto pressione dopo piano Creval, forti ribassi Banco Bpm, Bper

Una filiale di Banca Popolare di Milano (BPM) a Milano. Foto del 29 gennaio 2016. REUTERS/Alessandro Garofalo/File Photo (Reuters)

** Bancari sotto pressione a Piazza Affari dopo che il Credito Valtellinese ieri nel suo piano industriale ha fissato target di copertura per le diverse categorie di crediti deteriorati e in termini di Npe/ratio. Come da copione il mercato ora si interroga su quali sforzi le altre banche debbano fare per raggiungere gli stessi target, considerati come benchmark.

** Ieri Creval ha annunciato il piano industriale 2018-2020 che prevede un aumento di capitale fino a 700 milioni e l'obiettivo di rapporto tra crediti deteriorati e impieghi al 9,6% a fine periodo. La copertura delle sofferenze salirà al 74,2% a fine 2018 e al 77,7% a fine 2020 e quella delle inadempienze probabili rispettivamente al 44,9% e al 47%.

** Tra i più bersagliati Banco Bpm che, secondo un trader, non sembra avere abbastanza risorse per portarsi sugli standard di Creval. Bper Banca, prosegue il trader che riporta i ragionamenti di analisti, potrebbe centrare i target fissati da Creval senza aumenti di capitale ma con la vendita di quasi tutto lo stock di npl a un prezzo del 21%. Debole anche Ubi Banca su cui però il trader vede meno pressioni.

** Poco dopo le 10 Creval non ha ancora segnato un prezzo valido per eccesso di ribasso con un indicativo a 1,72 euro contro il riferimento di ieri a 2,536. Banco Bpm cede 5,96% con volumi già quasi pari alla media dell'intera seduta dell'ultimo mese (25,3 milioni di pezzi contro 29,7). Bper perde 4,18% e Ubi il 2,91% con volumi sostanzialmente nella norma. Più tranquille Intesa Sanpaolo e UniCredit.

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