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Banche, Tesoro: garanzia su sofferenze in due mesi, nessun tetto

Banche, Tesoro: avvio garanzia su sofferenze in due mesi, nessun tetto REUTERS/Ralph Orlowski

di Giuseppe Fonte

ROMA/MILANO (Reuters) - Il ministero dell'Economia aprirà "entro due mesi" lo sportello per offrire alle banche la garanzia pubblica sulla cartolarizzazione delle sofferenze.

Lo dice in un'intervista a Reuters Alessandro Rivera, a capo della direzione 'Sistema Bancario e finanziario' del Tesoro, che ha condotto in prima persona le trattative con la Commissione europea concluse con l'accordo di martedì 26 gennaio.

"Abbiamo già ricevuto molte domande da parte di potenziali investitori e certamente anche le banche vogliono sapere come funziona lo schema. Ci saranno sicuramente operazioni", dice Rivera.

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La garanzia potrà essere richiesta dalle banche che cartolarizzano e cedono i crediti a "entità individuali", le cosiddette Bad bank.

La protezione del Tesoro è limitata alle tranche senior delle cartolarizzazioni, cioè quelle più sicure perché sopportano per ultime le eventuali perdite derivanti da recuperi sui crediti inferiori alle attese.

Rivera chiarisce che "non c'è al momento un limite massimo" all'emissione di garanzie, "in quanto lo schema prevede un'entrata netta per il bilancio dello Stato e quindi non ci sono necessità di appostare una copertura".

"La nostra valutazione preliminare è che per i primi tre anni la garanzia venga a costare 90 centesimi" l'anno, mentre il valore di cessione dei crediti "è rimesso al negoziato tra compratore e venditore".

Le banche continuano ad essere sotto pressione in Borsa con il mercato che fatica a valutare l'impatto del piano annunciato dal governo. L'indice settoriale FTSE Italia All Share ha perso quasi il 6%.

A novembre le sofferenze lorde hanno nuovamente superato quota 200 miliardi, 89 al netto degli accantonamenti.

Mps, una delle banche che ha mostrato più interesse allo schema, aveva al terzo trimestre oltre 9 miliardi di sofferenze nette e conta di cederne 3,5 miliardi entro il 2018.

Perché la garanzia possa essere efficace, Rivera dice che le banche dovranno deconsolidare le sofferenze, cioè "devono cedere la tranche junior per almeno il 50% e comunque la quota sufficiente ad ottenere la derecognition".

Il meccanismo riguarda tutte le sofferenze, sia quelle garantite da collaterale sia i crediti chirografari. Ma "il perno dello schema è il rating, quindi un credito garantito è facilitato ma non è impossibile ottenere titoli 'investment grade' con sottostante un portafoglio di crediti chirografari".

In una prima fase il meccanismo sarà "probabilmente limitato ai crediti verso le imprese, secured e unsecured", ma Rivera non esclude che più avanti si possa riconsiderare l'inclusione di crediti alle famiglie.

È in corso un'interlocuzione con la Bce sulla possibilità di portare le tranche senior come collaterale per le operazioni di rifinanziamento, prosegue Rivera, aggiungendo che titoli con garanzia statale sono comunque molto appetibili sul mercato.

L'obiettivo del Tesoro, sintetizza il dirigente, è "rimuovere l'incertezza" sul valore delle sofferenze e fare un'operazione di 'price discovery'.

I non performing loan potranno così essere valutati accanto a quel prezzo di 17,5 centesimi, "che ha un potenziale di upside notevole", fissato a tavolino a Bruxelles per Banca Marche, CariChieti, CariFerrara e Cassa Marche, le quattro banche salvate dal governo attraverso la procedura di risoluzione.

Hanno collaborato Stefano Bernabei da Roma e Francesca Landini e Valentina Za da Milano

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