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Banche venete, Tesoro incontra vertici, cerca ancora con Ue soluzione in tempi rapidi

ROMA (Reuters) - Il governo italiano sta ancora dialogando con la Commissione europea per concordare una rapida soluzione alla crisi delle banche venete, Pop Vicenza e Veneto Banca, in modo da garantirne la stabilità e salvaguardare i risparmiatori. Lo scrive in una nota il ministero del Tesoro, dopo che ieri un incontro a Bruxelles tra i rappresentati degli istituti, del governo e delle autorità europee non ha sciolto il nodo della richiesta della Commissione di ulteriori capitali privati prima che venga autorizzata la ricapitalizzazione precauzionale. "Il dialogo con le autorità europee prosegue, con il comune obiettivo di concordare la soluzione che garantisca la stabilità delle due banche venete e salvaguardi integralmente i risparmiatori, nel pieno rispetto delle regole europee", si legge nella nota. Il salvataggio delle banche venete, insieme a quello di Mps, è il primo vero banco di prova delle nuove regole europee sui salvataggi bancari, create per preservare i contribuenti dai costi del risanamento delle banche in difficoltà. Oggi le voci di stampa di un possibile coinvolgimento degli obbligazionisti senior delle due banche nel salvataggio ha messo in tensione queste obbligazioni sul mercato. Il Tesoro derubrica l'incontro di ieri a Bruxelles come "uno dei numerosi passaggi previsti dalla consueta interlocuzione tecnica contemplata per questi casi", ma da diverse fonti sentite ieri l'incontro è stato valutato in modo negativo da parte italiana e ha segnalato l'indisponibilità della Ue a recedere dalla richiesta di un ulteriore apporto privato da circa 1 miliardo per coprire perdite su crediti non inattese prima di concedere il via libera all'aiuto dello Stato. Il salvataggio delle banche venete, operazione da 6,4 miliardi, già prevede un contributo di capitali privati costituito dall'anticipo aumento di capitale versato da Atlante e dalla conversione di bond subordinati. Tra le strade possibili per trovare nuovi capitali una passerebbe per il braccio volontario del fondo interbancario di tutela dei depositi, Fitd, secondo quanto hanno riferito diverse fonti nei giorni scorsi. L'ipotesi di un nuovo intervento di sistema vede contrarie molte banche, come ha detto ieri l'AD di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, che ha definito "inaccettabile" chiedere altri soldi ai privati per dare il via libera all'aumento precauzionale. Sotto il profilo della liquidità, scrive oggi il Tesoro, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca "dispongono di tutte le garanzie pubbliche necessarie". Il governo ha stanziato 20 miliardi per sostenere le banche in crisi e ha detto che 16 miliardi sono per le ricapitalizzazione e 4 per garantire le emissioni di obbligazioni delle banche in difficoltà. (Stefano Bernabei) Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia