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Bankitalia chiede a governo margine sicurezza in bilancio

ROMA (Reuters) - La Banca d'Italia sollecita il governo a garantire "una chiara e progressiva riduzione del debito" pubblico e ad "assicurare un margine di sicurezza" in bilancio per gestire un possibile rallentamento del commercio mondiale o improvvisi mutamenti nei mercati. A parlare è il vicedirettore generale di Via Nazionale, Luigi Federico Signorini, durante un'audizione in Senato sulla Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Def). L'esecutivo ha alzato a +0,9 da +0,7% la stima del Pil per il 2015 e a +1,6 da +1,4% la previsione del prossimo anno. "Nel complesso, lo scenario per il biennio 2015-16 appare sostanzialmente condivisibile", dice Bankitalia. Gli andamenti di cassa fin qui osservati "sono in linea" con l'obiettivo di deficit al 2,6% del Pil indicato per quest'anno. Il governo ha chiesto alla Commissione europea di poter alzare l'indebitamento del 2016 dall'1,8 al 2,2% del Pil. Il premier Matteo Renzi vuole ottenere un ulteriore margine di 0,2 punti per gestire l'emergenza immigrazione. Bankitalia avverte però che la ripresa è ancora "fragile" e "le condizioni finanziarie e monetarie particolarmente favorevoli", dovute soprattutto alla politica monetaria "eccezionalmente espansiva" della Bce, "offrono un'occasione per consolidare il processo di riequilibrio della finanza pubblica, occasione che non durerà indefinitamente ed è importante sfruttare". MENO TASSE SU LAVORO E CAPITALE PER AVERE PIÙ CRESCITA Dal punto di vista qualitativo, Bankitalia apprezza l'intenzione di sterilizzare gli inasprimenti fiscali dovuti alle clausole di salvaguardia: "Evitare l'aumento delle aliquote dell'Iva è coerente con l'obiettivo di non ostacolare la ripresa economica ancora incerta e graduale", dice Signorini. Il maggior gettito iscritto a bilancio vale 16,8 miliardi nel 2016 e 26,2 l'anno successivo. Qualche dubbio, invece, trapela sulla scelta di quali tasse tagliare. Signorini sottolinea che "tra gli interventi più direttamente capaci di innalzare la crescita rientrano quelli, programmati solo dal 2017, destinati a ridurre il carico sui fattori della produzione". Eliminare la Tasi sulla prima casa può stimolare i consumi ma va anche tenuto conto che "la tassazione degli immobili è molto diffusa nel mondo" e che il prelievo immobiliare sulla prima casa è considerato "ottimale dal punto di vista del finanziamento degli enti locali". Inoltre, "le frequenti modifiche alla fiscalità immobiliare degli ultimi anni potrebbero indurre le famiglie a non reputare lo sgravio ora programmato come permanente, limitando significativamente gli effetti della misura sulle scelte di consumo". Da ultimo, Signorini sottolinea che "al rilancio dell'attività nel settore delle costruzioni potrebbero contribuire anche altri interventi fiscali" come una riduzione del cuneo fiscale sul lavoro e della tassazione di impresa così come "equilibrati e diffusi interventi in ambito urbanistico e ambientale". Giuseppe Fonte e Antonella Cinelli Sul sito www.reuters.com altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia