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La BCE avvia il tapering, subito in sofferenza i Btp

Il mese di Aprile è iniziato con il tanto atteso avvio del "tapering" (riduzione graduale) del programma d'acquisto dei titoli di Stato da parte della BCE (Toronto: BCE-PRA.TO - notizie) iniziato con l'avvento del Quantitative Easing. Il volume degli acquisti mensili, secondo quanto dichiarato da Francoforte, scenderà così a 60 miliardi, dai precedenti 80 miliardi.

L'avvio del tapering è soltanto il primo passo verso una futura stretta monetaria, che comprenderà l'aumento dei tassi d'interesse dell'Eurozona, attualmente in territorio negativo. Il momento dell'aumento potrebbe essere più vicino del previsto, se si considera che Francoforte sta avvisando i governi di tenersi preparati ad un possibile aumento del costo del denaro.

Lunedì scorso, Benoit Coeuré, membro del board BCE, ha parlato apertamente di questa possibilità ad una conferenza pubblica: "E' ovvio che il settore finanziario, e altri attori economici e soprattutto i governi devono prepararsi a tassi più alti", ha dichiarato. "Spero che i governi della zona euro siano consapevoli che i tassi di interesse non rimarranno ai livelli attuali", ha aggiunto Coeuré, sposando così le continue richieste provenienti dalla Bundsbank, che ormai vede la politica monetaria di Mario Draghi come il fumo negli occhi.

I recenti picchi del costo del debito francese e tedesco sono stati considerati dovuti alla scarsità nel mercato, aggravata dai continui acquisti della BCE. Ma Coueré ha affermato di non avere alcuna prova che le politiche di stimolo intraprese dalla banca centrale stiano influenzando negativamente l'attività del mercato.

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"Finora non vediamo alcuna prova del fatto che la costellazione attuale dei tassi di interesse comporti rischi, né per la stabilità finanziaria, né per la trasmissione della nostra politica monetaria", ha detto il banchiere francese.

Eppure, nonostante le rassicuranti parole di Coueré, immediatamente dopo l'inizio del tapering, il rendimento dei titoli di Stato con maturity 10 anni dei paesi periferici Italia e Portogallo, sono saliti in relazione a quello dei Bund tedeschi, facendo lievitare lo spread italiano a 204 basis point, ai massimi livelli dal 2014, e quello portoghese a 336. Cosa sta accadendo? In sintesi, gli investitori internazionali stanno perseguendo una strategia denominata "flight-so-security", acquistando i solidi Bund tedeschi e scontando gli effetti della riduzione della domanda per i bond periferici, tra i maggiori beneficiari del Quantitative Easing, iniziando a richiedere rendimenti superiori per quesi ultimi, per effetto dell'aumento del rischio percepito. Il BTP decennale offre così un rendimento pari al 2,3% mentre il suo corrispondente portoghese il 3,62% (fonte: MTS, 12:29).

L'aumento delle aspettative sul costo del denaro da parte dei mercati finanziari peserà quasi sicuramente anche sulle prossime aste del Tesoro, che potrebbe dover pagare di più gli acquirenti di BTP. In aggregato, questo potrebbe far rivedere al rialzo le stime del MEF sulla componente interessi sul debito già a partire dal Documento di Economia e Finanze che dovrà essere presentato dal Governo entro il prossimo 10 Aprile. Un aumento della componente interessi peserebbe sul deficit complessivo, nonostante l'aumento dei rendimenti d'emissione non dovrebbe, almeno per il 2017, avere una magnitudo particolarmente elevata.

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